RICERCA|PNRR – Attivazione Centri nazionali, Ecosistemi innovazione, Infrastrutture di ricerca e tecnologiche di innovazione. Attesi i bandi destinati alle imprese.

Luglio 28, 2022
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Sono disponibili sul sito del Ministero dell’Università e della ricerca gli esiti relativi ai bandi, pubblicati nei mesi scorsi, nell’ambito della Componente “Dalla ricerca al business” della Missione “Istruzione e Ricerca” del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Oltre 4,3 miliardi di euro assegnati con procedure competitive in soli sei mesi per far nascere 5 Centri Nazionali per la ricerca in filiera, 11 Ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale e per creare o rafforzare 49 Infrastrutture di ricerca e tecnologiche di innovazione.

CENTRI NAZIONALI

I 5 Centri nazionali – grazie a un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro – sono aggregazioni di università, di enti e organismi pubblici e privati di ricerca, di imprese presenti e distribuite sull’intero territorio nazionale e sono organizzati con una struttura di governance di tipo Hub & Spoke, con l’Hub che svolgerà attività di gestione e coordinamento e gli Spoke quelle di ricerca.

Queste reti di ricerca – ognuna finanziata con circa 320 milioni di euro – sono dedicate a cinque aree individuate come strategiche per lo sviluppo del Paese:

Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni;

Agritech;

Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA;

Mobilità sostenibile;

Biodiversità.

Sono, complessivamente, 55 le università italiane e le Scuole Superiori coinvolte, molte impegnate in più Centri con professori, ricercatori, dottorandi di diversi dipartimenti. Lo stesso vale per gli enti pubblici di ricerca e altri organismi di ricerca pubblici o privati, 24 in tutto, che mettono in rete i diversi istituti presenti in tutta Italia, e per alcune imprese (65 in tutto quelle partecipanti ai 5 Centri). Complessivamente i partecipanti ai Centri sono 144.

Gli investimenti serviranno per assumere ricercatori e personale da dedicare alla ricerca (di cui almeno il 40% donne), per creare e rinnovare le infrastrutture e i laboratori di ricerca, per realizzare e sviluppare programmi e attività di ricerca dedicati alle cinque tematiche, per favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a più elevato contenuto tecnologico come start-up e spin off da ricerca, per valorizzarne i risultati.

Centro Nazionale Agritech

Centro Nazionale per la biodiversità

Centro Nazionale per simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni

Centro Nazionale per la mobilità sostenibile

Centro Nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA

ECOSISTEMI DELL’INNOVAZIONE TERRITORIALI

Gli 11 Ecosistemi – grazie a un investimento complessivo di 1,3 miliardi di euro – sono reti di università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, e intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento, regionale o sovraregionale, promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali.

Anche gli Ecosistemi sono organizzati con una struttura di governance di tipo Hub & Spoke, con l’Hub che svolgerà attività di gestione e coordinamento e gli Spoke quelle di ricerca.

Sono, complessivamente, 60 le università italiane, le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e le Scuole Superiori coinvolte, alcune impegnate in più Ecosistemi con professori, ricercatori, dottorandi di diversi dipartimenti. Lo stesso vale per gli enti pubblici e gli enti pubblici di ricerca, 29 in tutto, che mettono in rete i diversi istituti presenti in tutta Italia, e per alcune imprese (133 in tutto quelle partecipanti agli 11 Ecosistemi). In tutto i partecipanti agli Ecosistemi sono 222.

Hanno l’obiettivo di agevolare il trasferimento tecnologico e accelerare la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio. Le risorse a disposizione finanziano attività di ricerca applicata, di formazione per ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dalle università, la valorizzazione dei risultati della ricerca con il loro trasferimento all’impresa, il supporto alla nascita e sviluppo di start-up e spin off da ricerca, promuovendo le attività e i servizi di incubazione e di fondi venture capital.

Ecosistema Innovazione, digitalizzazione e sostenibilità per l’economia diffusa nel Centro Italia

Ecosistema TECH4YOU

Ecosistema per la Transizione sostenibile in Emilia-Romagna

Ecosistema MUSA

Ecosistema INEST

Ecosistema NODES

Ecosistema RAISE

Ecosistema Roma Tecnopolo

Ecosistema SAMOTHRACE

Ecosistema e.INSEcosistema THE

INFRASTRUTTURE DI RICERCA E DI INNOVAZIONE TECNOLOGICHE

Le Infrastrutture di ricerca – grazie a un investimento complessivo di 1,08 miliardi di euro – sono gli impianti, le risorse e i relativi servizi utilizzati dalla comunità scientifica per compiere ricerche nei rispettivi settori. Comprendono gli impianti o i complessi di strumenti scientifici, le risorse basate sulla conoscenza quali collezioni, archivi o informazioni scientifiche strutturate e le infrastrutture basate sulle tecnologie abilitanti dell’informazione e della comunicazione, il materiale informatico, il software, gli strumenti di comunicazione e ogni altro mezzo necessario per condurre la ricerca.

Sono 9 gli enti di ricerca e le università italiane che hanno proposto i 24 progetti di potenziamento/creazione o networking di Infrastrutture di Ricerca e che verranno finanziati per un totale di 931 milioni di euro. Con le risorse residue, come indicato anche nel bando, potranno essere sostenute ulteriori proposte.

Le Infrastrutture tecnologiche di innovazione – grazie a un investimento complessivo di 500 milioni di euro – sono strutture, attrezzature, capacità e servizi per sviluppare, testare e potenziare la tecnologia per avanzare dalla convalida in un laboratorio fino a livelli di preparazione tecnologica più elevati prima dell’ingresso del mercato competitivo.

Operano in settori produttivi e ambiti territoriali definiti dalla comunità di sviluppo e innovazione, principalmente piccole e medie imprese o filiere tecnologiche produttive, che le utilizzano per sviluppare e integrare tecnologie innovative verso la commercializzazione di nuovi prodotti, processi e servizi.

Sono 16 gli enti di ricerca e le università italiane che hanno proposto i 25 progetti che verranno finanziati complessivamente con poco più di 333 milioni. Anche in questo caso, con le risorse residue potranno essere sostenute ulteriori proposte.

Infrastrutture di ricerca & infrastrutture tecnologiche di innovazione

Nei prossimi mesi, relativamente alle aree di competenze e alle finalità delle strutture sopra citate, saranno pubblicati gli avvisi rivolti alle imprese. Sarà nostra cura tenervi aggiornati sugli sviluppi.

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