Come reso noto da Assografici con propria informativa, lo scorso 4 Febbraio a Roma, presso la sede di Confindustria si è tenuto, in plenaria, un incontro con le OO.SS. di categoria di Cgil, Cisl, Uil.
La parte datoriale (Assografici, AIE, ANES) ha evidenziato quanto segue.
Il CCNL 16 ottobre 2014 era stato sottoscritto in un quadro di grave crisi economica che aveva impattato molto negativamente su tutti i settori rappresentati dal contratto.
All’interno di quel quadro il rinnovo contrattuale era stato siglato a fronte di un impegno formale delle OO.SS., inserito nel testo del CCNL, approvato dalle Assemblee dei lavoratori, di costituire una Commissione negoziale che, attraverso modifiche/integrazioni alle norme del Contratto, lo rendesse coerente con la situazione in atto.
I temi sui quali intervenire erano e sono:
- costruzione di un nuovo contenitore in grado di rappresentare le diversità dei settori grafico e editoriale, attualmente già rappresentanti, e possa costituire un punto di riferimento e attrazione anche per settori contigui;
- revisione degli elementi costitutivi della struttura dei costi e di quella normativa (quali ad esempio parte sesta, ferie, riposi, orari di lavoro, flessibilità delle prestazioni lavorative, 13°, congedo parentale in forma frazionata, recepimento e regolamentazione della 228/2012, ecc.);
- revisione dell’attuale scala parametrale che tenga conto delle differenze esistenti tra grafici e editori;
- relazioni industriali e in questo ambito le disposizioni dell’accordo interconfederale del 10 gennaio 2014.
Il tavolo negoziale ha lavorato per oltre un anno, producendo un documento che dava concrete risposte alla necessità dei comparti. Solo all’atto della sottoscrizione sono sorti contrasti rispetto alla soluzione relativa alle 173 ore della 13° mensilità, riguardo alla quale vi era però un impegno a trovare una soluzione. Successivamente le difficoltà di dialogo si sono estese ad altre parti del documento, compreso il tema della riduzione di ROL e ferie.
Il tavolo negoziale ha lavorato sulla base di tredici questioni ritenute centrali.
Ovviamente, non comprendeva alcun punto della piattaforma sindacale e per il rinnovo contrattuale sulla quale ci si era dichiarati disponibili per la discussione.
Il documento del tavolo negoziale non ha avuto il seguito sperato.
Ciò ha comportato una stagnazione nelle trattative, che hanno continuato a svolgersi in alcuni incontri tra i vertici sindacali delle due parti, nel corso dei quali la rappresentanza datoriale, con un impegno propositivo non indifferente, non ha mancato di fare concrete proposte alternative, sempre respinte, che da un lato consentissero il recupero necessario dei costi ma dall’altro salvaguardassero, nella situazione data, il più possibile, anche se in altre forme, i diritti acquisiti dai lavoratori.
La posizione di fermezza della parte datoriale, a fronte della mancata accettazione del documento della Commissione negoziale è stata determinata:
- dalla delusione per il mancato rispetto degli impegni contrattuali liberamente assunti;
- dal fatto che la situazione drammatica descritta nel contratto del 2014 ha mantenuto un andamento negativo, aggravando la destrutturazione (giro di affari, produzioni, numero di aziende) dei settori in questione e rendendo più cogente l’attuazione degli impegni presi avviando il percorso della Commissione negoziale.
Al termine dell’incontro, dopo una riflessione delle OO.SS. con la propria Delegazione, è stato convenuto di incontrarsi nuovamente in sede plenaria, in data da concordarsi, per riaprire la discussione sui temi.
