Accordi tra Confindustria e Ministero dell’Interno: Accordo quadro per l’integrazione dei beneficiari di protezione internazionale ospiti del sistema di accoglienza nazionale

Giugno 28, 2016
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Vi informiamo che lo scorso 22 Giugno, è stato sottoscritto un importante accordo quadro di collaborazione tra il Ministero dell’Interno e Confindustria volto a favorire percorsi di integrazione dei beneficiari di protezione internazionale, ospiti del Sistema di accoglienza nazionale.

L’accordo prende le mosse dalla considerazione, condivisa da Confindustria, che i mutamenti dello scenario economico, sociale e ambientale a livello globale impongono una risposta efficace, anche in termini inclusivi, verso i rifugiati e che le politiche di integrazione possono essere attuate anche grazie alla collaborazione tra imprese e Istituzioni.

Il Presidente Boccia, al momento della sottoscrizione dell’accordo, ha infatti dichiarato che “l’accoglienza e l’integrazione sono la grande partita, la grande sfida che abbiamo davanti. Se i prossimi non saranno gli anni dell’integrazione i costi e la conflittualità saranno un problema”.

Di qui l’importanza di favorire l’accesso a opportunità di inserimento nel contesto sociale, per i titolari di protezione internazionale, costruendo, come prima azione concreta, itinerari di formazione professionale, da svolgere presso le imprese associate.

Le finalità dell’accordo, dunque, è favorire l’ integrazione dei rifugiati che nel nostro Paese hanno già ottenuto la protezione internazionale e che risiedono presso centri SPRAR, promuovendo, attraverso l’attivazione di tirocini, occasioni di lavoro di carattere formativo, come elemento fondante la migliore integrazione della persona nella società.

A tal fine Confindustria si impegna:

con risorse proprie, umane e strumentali, a sensibilizzare le associazioni industriali presenti nei territori per promuove l’adesione alla iniziativa;

sempre tramite le proprie associazioni, ad individuare, tra le aziende associate, quelle disponibili ad attivare percorsi formativi per i titolari di protezione internazionale, nel rispetto dei principi di trasparenza e non discriminazione.

Dal canto suo il Ministero dell’Interno si impegna:

  • ad individuare i titolari di protezione internazionale presenti nel sistema di accoglienza, da destinare ai percorsi formativi, in relazione alle aree geografiche di residenza;
  •  a provvedere al sostegno economico dei percorsi formativi attraverso una dote individuale da riconoscere ai titolari di protezione internazionale beneficiari dei percorsi stessi.

Con accordi attuativi annuali, verranno stabilite modalità e termini sulla base dei quali realizzare puntualmente il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo.

A tal fine, viene istituito presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Direzione centrale per le politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo – un Comitato tecnico composto da tre rappresentanti dell’Amministrazione dell’Interno, di cui uno con funzioni di coordinamento e tre rappresentanti di Confindustria.

Il Comitato individuerà, in fase di prima applicazione, almeno cinque province ove siano presenti progetti SPRAR da cui attingere i rifugiati da avviare ai tirocini formativi.

L’Accordo quadro è entrato in vigore con la sua sottoscrizione, ha efficacia per 3 anni, e le parti possono rinnovarlo.

Protocollo Blu Card

Sempre in un ottica di fattiva collaborazione con il Ministero dell’Interno, volta a creare un sistema ordinato e regolato di gestione dei flussi migratori, Confindustria ha sottoscritto, lunedì 20 giugno, un Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno riguardante i procedimenti dello Sportello Unico per l’Immigrazione, ex art. 27 quater del T.U. sull’immigrazione, per l’ingresso e soggiorno per lavoratori altamente qualificati attraverso il rilascio della Carta blu UE (cfr. in allegato).

Analogamente a quanto già accade, in virtù del protocollo firmato nel 2010, per le alte professionalità di cui alle lettere a) e g) dell’art. 27 del T.U.(ossia per i dirigenti o il personale altamente qualificato e per i lavoratori inviati in missione in Italia per adempie a funzioni e compiti specifici), le aziende associate a Confindustria potranno aderire al citato Protocollo utilizzando la dichiarazione di adesione allo stesso allegata.

Con l’adesione al Protocollo Blu Card, l’azienda associata si impegna al rispetto delle condizioni, previste dalla legge e indicate nel Protocollo stesso e potrà inviare allo Sportello Unico per l’Immigrazione la comunicazione della proposta di contratto di soggiorno per far entrare in Italia il personale altamente specializzato di interesse – con le modalità informatiche già in uso – senza dover richiedere il nulla osta.

Il datore di lavoro, con l’adesione al Protocollo, autocertifica ai sensi dell’art. 46 – lett. o) del T.U. 28 dicembre 2000 n. 445, il possesso della capacità economica necessaria per far fronte a tutti gli oneri derivanti dall’assunzione in Italia del personale richiesto e, in particolare, la capacità di corrispondere l’importo dello stipendio annuale lordo, come ricavato dal contratto collettivo di riferimento, che non deve essere inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria.

In particolare, con l’adesione al Protocollo, le aziende associate che intendano avvalersi della procedura semplificata per l’ingresso dei lavoratori altamente qualificati dovranno garantire:

  • l’osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo di lavoro di categoria;
  • che i lavoratori di cui si comunica l’ingresso siano in possesso del titolo di istruzione superiore rilasciato dall’autorità competente nel Paese dove è stato conseguito, che attesti il completamento di un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale e della relativa “dichiarazione di valore”, rilasciata dalla competente autorità consolare e verificata all’atto del rilascio del visto;
  • che la proposta contrattuale sia relativa a qualifiche professionali rientranti nei livelli 1, 2 e 3 della classificazione ISTAT – CP 2011 – e successive modificazioni;
  • il possesso del riconoscimento delle qualifiche professionali per le professioni regolamentate, ai sensi del decreto legislativo 6 novembre 2007 n. 206.

Naturalmente non si procederà alla sottoscrizione del contratto di soggiorno qualora lo Sportello Unico per l’Immigrazione verifichi che la documentazione esibita dagli interessati (“dichiarazione di valore” o riconoscimento della qualifica professionale per le professioni regolamentate) sia carente dei requisiti prescritti. In tale ipotesi il permesso di soggiorno non sarà rilasciato ed il visto concesso sarà annullato ed il datore di lavoro sarà tenuto al pagamento delle spese per il rientro del lavoratore nel Paese di origine.

Analogamente a quanto già accade per le Società che hanno aderito al Protocollo del 2010, ex art. 27 – commi 1 ter e 1 quater, le aziende aderenti dovranno registrare i propri operatori, come utenti privati, sul sistema di inoltro telematico delle istanze https://nullaostalavoro.dlci.interno.it.

Dopo aver effettuato la registrazione, l’azienda aderente dovrà inviare/consegnare alla componente del sistema associativo di Confindustria, territorialmente competente in base alla sede legale, l’apposita richiesta di accesso al sistema informatico, mediante i modelli 7 e 8, allegati al Protocollo, nei quali saranno indicati i dati relativi alle persone che l’azienda intenderà abilitare all’accesso e che saranno inviati/consegnati alla Prefettura della provincia ove ha sede l’impresa, a cura dell’associazione.

Allegati

Protocollo BLU CARD 20.06.2016

Accordo Quadro Conf.Ministero Interno 23.06.2016