Di seguito un aggiornamento su alcuni dossier unionali:
- EUDR – Lettera di 18 Stati membri per la semplificazione e aggiornamento
Il 7 luglio u.s. i Ministri di 18 Stati membri dell’UE, Italia compresa (a firma del Ministro Lollobrigida), hanno inviato alla Commissione europea una lettera per chiedere una semplificazione significativa del Regolamento (UE) n. 2023/1115 sulla deforestazione (EUDR).
Nel testo, i Ministri hanno sottolineato diverse criticità operative, in particolare:
- onere eccessivo per Paesi a basso rischio di deforestazione, dove le leggi nazionali sono già efficaci e il rischio è trascurabile;
- burocrazia sproporzionata che grava su agricoltori, proprietari forestali e imprese, senza reali benefici ambientali in quei contesti;
- costi aggiuntivi per imprese ed Autorità pubbliche, con il rischio di perdita di competitività e delocalizzazione della produzione fuori dall’UE;
- tracciabilità totale dei prodotti nel mercato UE difficile o irrealizzabile per alcune materie prime;
- duplicazioni inutili nei requisiti di due diligence, soprattutto dove l’espansione agricola non comporta deforestazione.
Nella lettera, i Ministri ricordano che la Commissione ha già posticipato l’entrata in vigore del Regolamento al 30 dicembre 2025 e pubblicato linee guida per la semplificazione (aprile 2025), ma tali misure sono considerate insufficienti. Inoltre, hanno sollecitato la Commissione ad inserire urgentemente il Regolamento sulla Deforestazione nei piani di semplificazione (cd. Omnibus) – come già da noi auspicato, insieme a BusinessEurope – per garantirne un’applicazione coordinata, proporzionata ed efficace a livello europeo.
La lettera inviata alla Commissione europea è disponibile in allegato.
Inoltre, lo scorso 9 luglio si è tenuto il voto nella sede plenaria del Parlamento europeo relativo all’obiezione sull’atto di esecuzione della Commissione europea n. 2025/1093, che definisce il metodo di classificazione dei Paesi in base al rischio di deforestazione, nell’ambito del Regolamento (UE) n. 2023/1115 sulla deforestazione.
L’obiezione è stata approvata con 373 voti a favore, 289 contrari e 26 astensioni.
Come noto, Confindustria ha seguito attentamente il percorso legislativo di questo dossier insieme a tutto Sistema associativo, alla luce delle rilevanti criticità operative e sistemiche già evidenziate dalle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda gli oneri eccessivi legati agli obblighi di due diligence, che risultano particolarmente gravosi per le PMI e per le filiere complesse.
Inoltre, precedentemente al voto, Confindustria ha condiviso con tutti i parlamentari italiani, il Position Paper di Confindustria, che raccoglie le principali osservazioni emerse dal confronto con diversi settori industriali italiani nell’applicazione del Regolamento. Tali criticità trovano peraltro un primo riconoscimento nell’obiezione votata, che contesta l’approccio generalista (“one size fits all“) adottato dalla Commissione europea nella classificazione dei Paesi.
Pur non avendo valore vincolante, l’accoglimento dell’obiezione in sede plenaria, costituisce un’opportunità utile per avviare un intervento normativo correttivo – ad esempio attraverso un regolamento Omnibus semplificativo – che consenta di preservare gli obiettivi ambientali del regolamento, rendendone però l’applicazione concretamente sostenibile dal punto di vista economico ed operativo.
Il supporto del parlamento europeo è quindi importante conferma della necessità di trovare un equilibrio tra ambizione ambientale e fattibilità industriale.
Sarà nostra cura continuare a tenervi aggiornati.
- Regolamento ELV – Aggiornamento
Riportiamo di seguito un aggiornamento sull’esito del voto dello scorso 7 luglio nella riunione della Commissione congiunta ENVI-IMCO del Parlamento europeo, in merito alla proposta di Regolamento relativo alle norme di circolarità per la progettazione dei veicoli e gestione dei veicoli fuori uso n. 2023/0284 (cd. End-of-Life of Vehicles, ELV).
I compromessi consolidati (in allegato), che di fatto costituiscono il testo finale, sono stati approvati con 79 voti a favore, 27 contrari e 11 astenuti.
È stato, dunque, approvato il progetto emendato di relazione degli eurodeputati Jens Gieseke (PPE/DE) e Paulius Saudargas (PPE/LT), modificando in più parti la proposta iniziale della Commissione ed accogliendo diverse istanze di interesse per il nostro Sistema.
Alcuni emendamenti approvati risultano, infatti, coerenti con le posizioni sostenute da Confindustria, in particolare:
- (CA 1 – artt. 1 e 2): estensione del campo di applicazione ai veicoli delle categorie L, M2, M3, N2, N3 e O, con previste esenzioni per veicoli storici;
- (CA 2 – art. 3): rafforzamento di alcune definizioni, con inclusione di concetti fondamentali come remanufacturing, retrofit, riparabilità, e distinzione tra plastiche pre e post-consumo;
- (CA 4 – art. 5 ed all. III): esclusione delle fibre di carbonio dall’articolato e conseguentemente dall’allegato III;
- (CA 6 – art. 6): obbligo di utilizzo di un contenuto minimo di plastica riciclata (20% a 72 mesi con 15% di closed loop raggiungibile al 50% utilizzando anche materiali pre-consumo) e progressivo ampliamento a materiali metallici e critici, previsto dopo studio di fattibilità;
- (CA 7 – art. 10): obbligo di dichiarazione del contenuto riciclato, che tiene conto anche di materiale pre-consumo;
- (CA 27 – art. 55): clausola di revisione per valutare disponibilità e qualità delle plastiche riciclate.
Tuttavia, il testo adottato il 7 luglio u.s. mantiene alcune criticità:
- (CA 1 – art. 2 par. 2 punto h): esclusione dei veicoli cycles designed to pedal, non appartenenti a nessuna categoria omologativa, crea confusione e duplicazione normativa per i produttori;
- (CA 2 – art. 3 par. 1 punto 9): esclusione esplicita di adesivi, rivestimenti e sigillantidalla definizione di plastica per coerenza con il resto del Regolamento;
- (CA 2 – art. 3 par. 1 punto 28): mancata eliminazione dell’aggettivo “new” dalla definizione di “remanufacturing“, per evitare ambiguità sulla natura del processo, che non implica la creazione di un prodotto nuovo ma equivalente in termini funzionali;
- (CA 4 – art. 5): rischio di sovrapposizione con il Regolamento REACH, per evitare incoerenza normativa e duplicazioni valutative; inoltre, la definizione di sostanze preoccupanti dovrebbe limitarsi a quelle che ostacolano riutilizzo e riciclo;
Inoltre, alcune proposte di Confindustria presentate non sono state ancora accolte dalla posizione del Parlamento, rimandando questa possibilità ad eventuali emendamenti per il voto in sessione plenaria, tra cui:
- chiarimento sulla responsabilità del produttore di base in merito a tutte le fasi e alle modifiche successiveintervenute nella vita del veicolo;
- introduzione di una definizione autonoma di “plastiche bio-based“che ne riconosca l’origine biologica, a prescindere dalla biodegradabilità, in linea con la posizione adottata dal Consiglio;
- esclusione dei materiali elastomerici e dei prodotti in gomma dai requisiti di etichettatura, per motivi tecnico-produttivi;
- introduzione di una valutazione sullo sviluppo tecnologico e prestazioni ambientalidelle plastiche bio-based nei veicoli;
- introduzione di target di contenuto bio-based, anche in combinazione con quelli riciclati, e aggiornamento della definizione in base all’innovazione.
Il testo finale è da ritenersi soddisfacente rispetto alle richieste iniziali di Confindustria, soprattutto considerando la posizione negoziale adottata anche dal Consiglio lo scorso 17 giugno, che presenta ulteriori criticità.
In considerazione di ciò, è necessario consolidare per quanto possibile il testo così come votato dagli eurodeputati, allo scopo di ottenere il medesimo risultato nel voto finale in sessione plenaria, al momento previsto per la sessione dell’8-11 settembre p.v., ed il successivo trilogo negoziale.
Sarà nostra cura continuare a tenervi aggiornati.
- CE – Presentato Piano d’azione per l’industria chimica e Omnibus semplificazione sulle sostanze chimiche
L’8 luglio u.s. la Commissione europea ha presentato un piano d’azione per l’industria chimica volto a rafforzare la competitività e la modernizzazione del settore chimico dell’UE.
Il piano d’azione affronta le sfide principali, ovvero gli alti costi dell’energia, la concorrenza globale sleale e la debolezza della domanda, e mira a promuovere al contempo gli investimenti nell’innovazione e nella sostenibilità. Inoltre, il piano d’azione è accompagnato da un omnibus di semplificazione sulle sostanze chimiche, per snellire e semplificare ulteriormente la legislazione chimica dell’UE, insieme a una proposta per rafforzare la governance e la sostenibilità finanziaria dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche.
Nel dettaglio, il piano d’azione propone le seguenti misure:
- Resilienza e parità di condizioni: la Commissione istituirà, insieme agli Stati membri e alle parti interessate, un’Alleanza per le sostanze chimiche critiche per affrontare i rischi di chiusura di capacità nel settore. L’Alleanza identificherà i siti produttivi critici che necessitano di un sostegno e affronterà questioni commerciali come le dipendenze e le distorsioni della catena di approvvigionamento. La Commissione applicherà inoltre misure di difesa commerciale per garantire una concorrenza leale, ampliando al contempo il monitoraggio delle importazioni di prodotti chimici attraverso l’attuale task force di sorveglianza delle importazioni. L’Alleanza allineerà le priorità di investimento, coordinerà i progetti nazionali e dell’UE, compresi gli importanti progetti di interesse comune europeo e sosterrà i siti produttivi critici dell’UE per promuovere l’innovazione e la crescita regionale.
- Energia accessibile e decarbonizzazione: la Commissione attuerà il Piano d’azione per l’energia accessibile per contribuire a ridurre i costi elevati dell’energia e delle materie prime. Inoltre, introduce regole chiare per l’idrogeno a basse emissioni di carbonio e aggiornerà gli aiuti di Stato per ridurre i costi dell’elettricità per un maggior numero di produttori chimici entro la fine del 2025. Il piano incoraggia inoltre l’utilizzo di fonti di carbonio pulite come la cattura del carbonio, la biomassa e i rifiuti, oltre a sostenere le energie rinnovabili.
- Mercati guida e innovazione: il piano d’azione evidenzia gli incentivi fiscali e le misure di tassazione per stimolare la domanda di prodotti chimici puliti. L’imminente legge sull’acceleratore della decarbonizzazione dell’industria definirà le norme UE in materia di contenuti e sostenibilità per sostenere la crescita del mercato e gli investimenti nelle tecnologie pulite. La strategia per la bioeconomia e la legge sull’economia circolare, di prossima pubblicazione, mirano a promuovere l’efficienza delle risorse e il riciclaggio dei prodotti chimici nell’UE e a rafforzare il mercato delle alternative biobased e riciclate. La Commissione lancerà inoltre i poli di innovazione e sostituzione dell’UE e mobiliterà i finanziamenti dell’UE nell’ambito di Horizon Europe (2025-2027) per accelerare lo sviluppo di sostituti chimici più sicuri e sostenibili.
- Intervenire sulle sostanze per- e polifluoroalchiliche (Pfas): il piano d’azione ribadisce l’impegno della Commissione a ridurre al minimo le emissioni di Pfas attraverso una restrizione solida e basata su dati scientifici, per garantire al contempo la prosecuzione dell’uso in applicazioni critiche a condizioni rigorose, laddove non siano disponibili alternative che saranno proposte rapidamente dopo il parere dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA). La Commissione intende investire inoltre nell’innovazione, promuovere la bonifica sulla base del principio “chi inquina paga” e darà priorità allo sviluppo di alternative più sicure.
Come anticipato, al fine di aumentare la competitività dell’UE, la Commissione ha adottato un (sesto) pacchetto di semplificazioni per ridurre i costi di conformità e gli oneri amministrativi per l’industria chimica.
Tra queste misure figurano:
- la semplificazione delle norme sull’etichettatura delle sostanze chimiche pericolose;
- il chiarimento delle norme UE sui cosmetici e l’agevolazione della registrazione dei prodotti fertilizzanti nell’UE, allineando i requisiti di informazione alle norme Reach standard per le sostanze chimiche.
Sarà nostra cura continuare a tenervi aggiornati.
- Pubblicazione EC Roadmap Nature Credits
La Commissione europea ha pubblicato lo scorso 7 luglio una comunicazione sulla nuova “Roadmap verso i nature credits“, con l’obiettivo di attrarre investimenti privati in progetti di tutela e ripristino della natura.
La roadmap era stata annunciata il 6 luglio u.s. in un articolo sul Sole24Ore a firma von der Leyen e Roswall.
Da una prima analisi, i nature credits vengono intesi strumenti volontari che permettono a imprese, investitori, enti pubblici e cittadini di finanziare azioni nature-positive (es. riforestazione, recupero di zone umide), ottenendo in cambio benefici ambientali, reputazionali e di riduzione del rischio.
Secondo la Commissione:
- Oltre il 75% delle imprese dell’eurozona dipende direttamente dalla natura;
- I nature credits rappresentano un’opportunità per generare nuove fonti di reddito per agricoltori, foreste e comunità locali;
- Si punta a uno schema certificato e credibile, evitando il greenwashing e minimizzando gli oneri amministrativi;
- Il sistema integrerà la finanza privata con i fondi pubblici, per colmare un gap stimato in 65 miliardi di euro l’anno per la biodiversità.
- È stata inoltre aperta una call for feedback (fino al 30 settembre 2025) e una call for experts (scadenza 10 settembre 2025) per contribuire allo sviluppo del mercato dei nature credits.
Al seguente link è disponibile tutta la documentazione utile.
- Esenzioni al divieto di distruzione di abbigliamento e calzature invenduti – Avvio Consultazione pubblica
È stata pubblicata sulla piattaforma Have Your Say della Commissione europea la bozza dell’atto delegato che definisce le esenzioni al divieto di distruzione di capi di abbigliamento e calzature invenduti, ed è aperta alla consultazione pubblica fino all’11 agosto.
L’adozione dell’atto è prevista dopo la pausa estiva, a seguito della consultazione con il gruppo di esperti degli Stati membri.
Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14591-Sustainable-products-exemptions-to-prohibiting-the-destruction-of-unsold-apparel-and-footwear_en
Market day CONSIP 2025 – Report delle prime riunioni dei Tavoli tematici
Si è concluso un primo step dei lavori affidati ai Tavoli tematici che Consip ha organizzato per creare sedi di confronto operativo tra Pubblica Amministrazione e settore privato sul tema degli appalti pubblici, con particolare riferimento a sei ambiti strategici: Innovazione per il digitale; Intelligenza artificiale; Transizione energetica; Sanità digitale; Lavori, progettazioni e fondi; Piccole e Medie Imprese.
Per quanto riguarda servizi e forniture, in allegato trovate le presentazioni predisposte da Consip a valle della prima riunione di ciascun Tavolo per offrire una panoramica di temi ed osservazioni emersi.
Confindustria continuerà a seguire attivamente i lavori, partecipando anche al secondo incontro già calendarizzato per tutti i Tavoli entro il mese di settembre.
Tavolo Confindustria sulla distribuzione regolamentata dei prodotti farmaceutici e da fumo e inalazione
Confindustria ha recentemente attivato un Tavolo di coordinamento nazionale per assicurare un presidio stabile sul settore della distribuzione regolamentata dei prodotti farmaceutici e da fumo e inalazione. L’obiettivo del Tavolo è quello di agevolare il dialogo tra gli operatori per approfondire i temi regolatori legati alla filiera distributiva di questi prodotti e assicurare un confronto proficuo con le Istituzioni più direttamente interessate.
I lavori saranno coordinati dal Dottor Federico Rella (Vicepresidente e Direttore Corporate Affairs di Logista Italia Spa) e si svolgeranno anche con il supporto di Unindustria.
Per l’avvio degli approfondimenti è stato coinvolto un primo gruppo di aziende interessate che verrà gradualmente ampliato.
Tassonomia UE – Aggiornamento
La Commissione europea ha adottato un atto delegato che introduce alcune semplificazioni – per le imprese finanziarie e non – relativamente all’applicazione del Regolamento UE sulla Tassonomia. Tra le semplificazioni segnaliamo, in particolare, quella relativa ai criteri DNSH per la “prevenzione e il controllo dell’inquinamento” relativi all’uso e alla presenza di sostanze chimiche.
Al seguente link è disponibile l’atto delegato: https://finance.ec.europa.eu/publications/commission-adopts-quick-fix-companies-already-conducting-corporate-sustainability-reporting_en#:~:text=The%20%E2%80%9Cquick%20fix%E2%80%9D%20amendment%2C,compared%20to%20financial%20year%202024.
allegati:
Consip Market day – Tavolo IA Consip Market day – Tavolo Innovazione per il digitale Consip Market day – Tavolo PMI Consip Market day – Tavolo SD Consip Market day – Tavolo Transizione Energetica FINAL Consolidated CAs 1-28 as of 3006 Letter EUDR_07-07-2025
Area Servizi alle Imprese (Mariarosaria Zappile,089.200842([email protected])