CREDITO | Rendicontazione di sostenibilità CSRD: raggiunto accordo UE su Omnibus I e presentazione standard ESRS semplificati
In riferimento alle nostre precedenti comunicazioni sulla revisione e semplificazione degli obblighi afferenti alla rendicontazione di sostenibilità (CSRD), informiamo che lo scorso 8 dicembre, dopo una lunga trattativa avviata per semplificare gli adempimenti previsti dalla Direttiva (UE) 2025/794 (pacchetto Omnibus I cd. Stop the clock), recepita in Italia dalla legge n. 118 dell’8 agosto 2025, il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto il seguente accordo provvisorio:
- soglia fissata a 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato;
- esclusione delle PMI quotate in borsa dal campo di applicazione della direttiva;
- esenzione delle holding finanziarie dall’ambito di applicazione;
- esenzione transitoria per le società che dovevano iniziare a rendicontare dall’esercizio finanziario 2024, che non rientrano nell’ambito di applicazione per il 2025 e il 2026.
L’accordo provvisorio deve ora essere approvato e adottato formalmente dalle due istituzioni. Il testo definitivo verrà poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro la fine del 2025.
Informiamo anche, che lo scorso 3 dicembre, l’EFRAG ha inviato alla Commissione europea la proposta di standard ESRS semplificati che le aziende europee soggette alla CSRD dovranno seguire per rendicontare la sostenibilità.
La revisione degli standard si basa sull’esperienza delle aziende che hanno iniziato a rendicontare nel 2024 e su una consultazione pubblica a cui hanno risposto in oltre 700. Il risultato è un insieme di standard più flessibili, più chiari e più semplici da applicare, con una riduzione del 61% delle informazioni obbligatorie.
Sono stati introdotti criteri di proporzionalità e semplificazioni in tutte le fasi del processo di rendicontazione. La parte più complessa, cioè la valutazione di materialità (decidere quali temi sono rilevanti), è stata resa più lineare per ridurre burocrazia e concentrarsi sulle informazioni davvero utili. Anche i requisiti legati alla catena del valore sono più flessibili, permettendo alle imprese di usare stime e non solo dati diretti.
In particolare, con i nuovi standard, consultabili qui:
- L’informazione deve essere utile e presentata in modo chiaro, non solo per adempiere alla norma.
- La valutazione di materialità è più semplice, con meno documentazione e più coerenza con le esigenze di revisione.
- Non è più richiesta una preferenza per i dati raccolti direttamente nella catena del valore.
- Sono previste esenzioni, meccanismi proporzionati e fasi graduali per le disclosure più complesse.
- Le informazioni narrative (politiche, azioni, obiettivi) sono basate su principi e più flessibilità nel modo di presentare le informazioni; focus su come le tematiche di sostenibilità sono gestite.
- Gli standard sono complessivamente più brevi, chiari e facili da usare.
- Migliora l’allineamento con gli standard ISSB, anche se alcune semplificazioni ESRS vanno oltre quelle previste da ISSB.
Area Servizi alle Imprese (Marcella Villano 089.200841 [email protected])

