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CREDITO | Percorso formativo gratuito ESG “Road to Social Change” di Unicredit: ADESIONI.
Informiamo che è stato avviato il corso formativo gratuito “Road to Social Change”, organizzato dalla Banking Academy di UniCredit e rivolto alle PMI. Per l’edizione 2025 il percorso si rinnova, ponendo il focus su alcune delle filiere produttive più significative del nostro Paese: meccanica, food, turismo, fashion, arredo e design.
Le filiere produttive svolgono un ruolo decisivo nel trainare l’economia del Paese e nel contribuire al suo PIL. Per questo, adottare la prospettiva della sostenibilità integrale all’interno di esse significa far crescere la competitività delle filiere e orientare i comportamenti degli attori verso modelli innovativi, efficienti, integrati, più responsabili ed etici.
L’Italia, nonostante gli sforzi profusi e gli investimenti attivati negli ultimi anni, continua a occupare la 17esima posizione a livello europeo nell’indice di competitività sostenibile globale 2024 (fonte: Global Sustainable Competitiveness Index). Road to Social Change 2025 intende contribuire a migliorare questa posizione, stimolando la crescita delle competenze e la cooperazione tra organizzazioni profit, realtà del non profit e istituzioni, a supporto della crescita e dello sviluppo.
La quinta edizione del programma, a partecipazione gratuita, è organizzata – come accennato – da UniCredit nell’ambito delle attività ESG Italy con i programmi di Education della Banking Academy ed è stata ideata in collaborazione con AICCON, Fondazione Italiana Accenture ETS, Istud Business School, Cottino Social Impact Campus e Will Media.
Tra le innovazioni 2025: contenuti distintivi e aggiornati su dimensioni di impatto ambientale, sociale e di governance, Contesto normativo ESG, la Profilazione ESG come fattore abilitante di vantaggio competitivo, Finanza e Iniziative ESG, Digitalizzazione, AI e tecnologie digitali, Community Building, Educazione Finanziaria legata alla Finanza Sociale; Quattro episodi di Actually, il podcast di Will dedicato ai grandi cambiamenti che stanno stravolgendo il mondo.
Il percorso, che si sviluppa nel corso del 2025, persegue l’obiettivo di diffondere la sostenibilità integrale attraverso tre leve strategiche:
- Ispirando le persone con storie e pratiche concrete, coinvolgendo esperti, opinion leader e realtà di settore in Live Talk e Podcast finalizzati ad approfondire la Sostenibilità Integrale all’interno delle filiere.
- Formando le/i partecipanti con contenuti formativi disponibili su piattaforma on demand e attraverso approfondimenti tecnici pensati per professionisti che operano all’interno di PMI e organizzazioni non profit.
- Certificando le competenze acquisite, tramite Open Badge di Social Change Manager, una figura professionale in grado di supportare la transizione giusta ed equa, attivando il cambiamento all’interno dell’azienda.
Per partecipare è necessario registrarsi al seguente link https://roadtosocialchange.apply-idea360.com
Area Servizi alle Imprese (Marcella Villano 089.200841 [email protected])
AGEVOLAZIONI – ENERGIA | Finanziamenti Simest per imprese energivore
In attuazione dell’articolo 1, comma 469, della Legge di Bilancio 2025, ricordiamo che a partire dal 25 marzo 2025 e fino al 31 dicembre 2026 –– l’operatività della misura “Transizione digitale o ecologica” del Fondo 394/81, gestito da SIMEST per conto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stata estesa con condizioni dedicate alle imprese esportatrici energivore o che hanno intrapreso percorsi certificati di efficientamento energetico.
L’intervento agevolativo consiste nella concessione, senza la prestazione di garanzie, di un finanziamento a tasso agevolato e di un eventuale cofinanziamento a fondo perduto, a titolo di aiuto de minimis di cui al Regolamento UE 2831/20231.
L’obiettivo è quello di alleggerire l’impatto dei costi energetici delle imprese energivore o delle imprese che hanno intrapreso un percorso di efficientamento energetico (d’ora in poi “imprese energivore”) tramite un supporto alle stesse, finalizzato in particolare al rafforzamento patrimoniale e alla realizzazione di investimenti per la transizione digitale e/o ecologica, a beneficio della competitività sui mercati internazionali.
In particolare, ai fini dell’accesso alla misura, per impresa energivora o impresa che ha intrapreso un percorso di efficientamento energetico si intendono rispettivamente:
l’impresa a forte consumo di energia elettrica (di cui all’articolo 3, commi da 1 a 3, del Decreto legge 131/2023, convertito, con modificazioni, dalla Legge 169/2023, presente nel relativo elenco consultabile sul portale della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, al seguente indirizzo: https://energivori.csea.it/Energivori/)
l’impresa che ha intrapreso comprovati percorsi certificati di incremento dell’efficienza energetica quali:
– ottenimento di almeno una delle seguenti certificazioni, in corso di validità: ISO 50001, ISO 14064-1, ISO 14064-2, ISO 14068, oppure
– l’impresa, se non già obbligata, che abbia una diagnosi energetica in corso di validità svolta secondo la normativa tecnica UNI CEI EN 16247 – in tutte le sue parti – e coerente con le disposizioni del Decreto legislativo 102/2014.
Riportiamo di seguito una sintesi delle condizioni della misura, ricordando che il massimale per gli aiuti de minimis di cui l’impresa può beneficiare (intesa come impresa unica, considerando come tale l’impresa stessa e tutte le imprese ad essa collegate) è pari a 300mila euro nell’arco di 3 anni.
Imprese beneficiarie e finalità del finanziamento
Come previsto in linea generale per la misura “Transizione digitale o ecologica”, possono accedere all’agevolazione le imprese energivore di qualsiasi dimensione con sede in Italia.
Ai fini dell’ammissibilità finanziamento, alla data di presentazione della domanda, l’impresa richiedente deve avere un fatturato export pari ad almeno il 3% del totale come risulta dall’ultimo bilancio.
L’impresa energivora che richiede il finanziamento deve destinare almeno il 10% dell’importo deliberato a investimenti digitali e/o ecologici e la restante parte, fino al 90%, può essere destinata a ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale e ai finanziamenti, fino a un massimo di 800mila euro, finalizzati a incrementi di capitale sociale delle controllate, anche estere, e ai finanziamenti dei soci (anche finalizzati alla costituzione di joint venture con partner locali).
Spese ammissibili
Le spese ammissibili e finanziabili sono le seguenti:
le spese sostenute, anche in Italia, per la transizione digitale. In particolare, quelle dedicate a:
- a) integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
- b) realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale;
- c) investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali;
- d) consulenze in ambito digitale (ad esempio, digital manager);
- e) disaster recovery e business continuity;
- f) blockchain (esclusivamente per la notarizzazione dei processi produttivi e gestionali aziendali);
- g) spese per investimenti e formazione legate all’industria 4.0 (ad esempio, cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine);
le spese sostenute, anche in Italia, per la transizione ecologica. In particolare, quelle dedicate a:
- a) investimenti per la sostenibilità ambientale e sociale (ad esempio, efficientamento energetico, idrico e mitigazione impatti climatici);
- b) ottenimento e mantenimento delle certificazioni ambientali connesse agli investimenti oggetto del finanziamento;
le spese per investimenti volti a rafforzare la propria solidità patrimoniale, anche in Italia, ammissibili secondo i limiti di importo sopra specificati.
In particolare, gli investimenti dovranno risultare nell’attivo patrimoniale alle voci immobilizzazioni materiali, immateriali (esclusa la voce “avviamento”) e finanziarie – queste ultime limitatamente agli importi destinati agli incrementi di capitale sociale delle società controllate e/o ai finanziamenti soci a tali controllate – con separata evidenza in nota integrativa oppure asseverati da un soggetto indipendente iscritto al Registro dei revisori contabili tenuto dal MEF secondo il format predefinito. Sono escluse le altre immobilizzazioni finanziarie;
le spese consulenziali professionali per le verifiche di conformità alla normativa ambientale nazionale;
le spese per consulenze finalizzate alla presentazione e gestione della richiesta di intervento agevolativo per un valore fino a un massimo del 5% dell’importo deliberato.
Condizioni del finanziamento
Importo del finanziamento complessivo
L’importo minimo del finanziamento complessivo che può essere richiesto a titolo di finanziamento a tasso agevolato e di eventuale cofinanziamento a fondo perduto è di 10mila euro, mentre l’importo massimo è pari al minore tra:
il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi 2 bilanci (voce A1 del conto economico);
i seguenti importi variabili in funzione della dimensione dell’impresa:
– 500mila euro per micro imprese;
– 2,5 milioni di euro per PMI, PMI innovative e startup innovative;
– 5 milioni di euro per le altre imprese.
L’esposizione complessiva dell’impresa richiedente verso il Fondo 394/819 (inclusa l’esposizione attesa con la concessione dell’intervento agevolativo nell’ambito della misura “Transizione Digitale o Ecologica”), fermo restando l’importo massimo dell’intervento agevolativo, non può essere superiore al 35% dei ricavi medi degli ultimi 2 bilanci.
Finanziamento agevolato
Entro il 31 dicembre 2026, l’impresa energivora può richiedere, senza la prestazione di garanzie, un finanziamento a tasso agevolato di durata complessiva pari a 6 anni a decorrere dalla data di stipula del contratto di finanziamento, con un periodo di preammortamento di 2 anni.
L’impresa può chiedere una proroga di 6 mesi del periodo di realizzazione delle spese ammissibili per cui è richiesto l’intervento agevolativo di SIMEST. A fronte di tale richiesta, il periodo di preammortamento può essere esteso di 6 mesi, con equivalente riduzione del periodo di rimborso, restando comunque invariata la durata complessiva del finanziamento.
Il rimborso del finanziamento avviene in 8 rate semestrali posticipate a capitale costante, a partire dal termine del periodo di preammortamento. In caso di proroga del periodo di preammortamento, il rimborso avviene in 7 rate.
Il tasso d’interesse agevolato del finanziamento vigente alla data della delibera di concessione del finanziamento è pari a una percentuale del tasso di riferimento UE applicabile ai finanziamenti agevolati, con tre opzioni disponibili a scelta dell’impresa richiedente, in sede di presentazione della domanda, rispettivamente pari al 10%, al 50% e all’80% del tasso di riferimento UE.
In proposito, si consideri che dal 1° luglio 2025, tale tasso di riferimento UE è pari al 3,21%; pertanto, ad esempio, il tasso di interesse agevolato sarebbe pari allo 0,321%, in caso si optasse per il 10% del tasso di riferimento UE.
Cofinanziamento a fondo perduto
Oltre al finanziamento a tasso agevolato, l’impresa energivora può richiedere anche una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 20% dell’importo dell’intervento agevolativo e comunque fino a un massimo di 200mila euro, e comunque nei limiti del plafond de minimis disponibile per l’impresa, per le domande presentate fino al 31 dicembre 2026. Il cofinanziamento è deliberato dal Comitato Agevolazioni del Fondo 394/81.
Presentazione della domanda e modalità di erogazione
La richiesta di intervento agevolativo va presentata tramite registrazione e compilazione della domanda sul portale di SIMEST, con firma digitale del legale rappresentante e allegando tutta la documentazione richiesta.
Dopo l’istruttoria, la domanda viene valutata dal Comitato Agevolazioni del Fondo 394/81. In caso di esito positivo, SIMEST invia la proposta di contratto.
L’erogazione avviene in massimo 3 tranche, sul conto corrente dedicato da utilizzare esclusivamente per spese legate al programma, subordinatamente a verifiche amministrative e alla rendicontazione delle spese sostenute, secondo le seguenti modalità:
- 1° tranche pari al 25% dell’intervento agevolativo, a titolo di anticipo;
- 2° tranche pari al 25% dell’intervento agevolativo, erogata entro 3 mesi dalla prima rendicontazione a condizione che:
– l’impresa ne faccia richiesta contestualmente all’invio della prima rendicontazione; o
– le spese ammissibili e rendicontante con la prima rendicontazione risultino non inferiori al 50% dell’importo deliberato e coerenti con la documentazione prodotta ai fini dell’ottenimento del finanziamento;
- 3° tranche erogata a saldo delle spese ammissibili rendicontate e – nel limite massimo dell’intervento agevolativo deliberato – entro i 4 mesi successivi al termine del periodo di realizzazione, a condizione che le stesse spese siano state rendicontate e documentate, entro i 30 successivi al termine del periodo di realizzazione.