Coefficiente per la rivalutazione del tfr e dei crediti da lavoro – ottobre 2015

Ad ottobre 2015 l’indice in base 2010 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 107,2.

Pertanto il coefficiente utile per la rivalutazione ad ottobre 2015 del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2014, secondo l’art. 1 della L.297/1982, è pari a 1,01390187.

CREDITI DI LAVORO

Alleghiamo la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 ottobre 2015. 

Allegati

tavola+rivalutazione+crediti+lavoro (13)

tabella+tfr (13)




VOUCHER PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE. Pubblicato l’ELENCO delle BENEFICIARIE

In riferimento alla misura agevolativa del MISE/Ministero Sviluppo Economico “Voucher per l’Internazionalizzazione”, segnaliamo che con decreto del Direttore Generale del 16 novembre 2015 è stato pubblicato l’ELENCO delle IMPRESE BENEFICIARIE del voucher (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/commercio-internazionale/voucher-per-l-internazionalizzazione).

Le aziende ammesse potranno accedere alla piattaforma informatica https://exportvoucher.mise.gov.it per le attività relative alla fruizione del beneficio, a partire dalla trasmissione – entro 45 giorni – del contratto di servizi con la società scelta nell’elenco dei Fornitori accreditati MISE.

Sottolineiamo, in proposito, che la società di servizi di Confindustria Salerno, Assindustria Salerno Service/Assoservice, è tra quelle accreditate nell’apposito Albo del Ministero dello Sviluppo Economico per la gestione di progetti di Temporary Export Management, per cui in grado di mettere a disposizione delle aziende beneficiarie del voucher la pluriennale esperienza tecnica di un gruppo di consulenti sugli aspetti strategici e mercantili del commercio estero.

Invitiamo, pertanto, le aziende interessate a contattare Assoservice, al fine di concordare specifici approfondimenti con i consulenti TEM e pianificare il programma di internazionalizzazione sulla base delle esigenze aziendali.

Allegato

voucher_elenco_beneficiarie




Privacy: Jobs Act – Decreto Legislativo 14 settembre 2015, N. 151 – Primo commento degli aspetti giuslavoristici

In allegato inviamo un primo commento sugli aspetti giuslavoristici del Decreto Legislativo 14 settembre 2015, elaborato da Confindustria, con particolare riferimento alla nuova disciplina dei contratti a distanza.

Allegati

D. Lgs. n. 151_2015

Commento Decreto Legislativo 14 settembre 2015




AGEVOLAZIONI: avviso Regione Campania “Intervento straordinario per la competitività” – pubblicati in pdf schema di domanda e relativi allegati

In riferimento alle nostre precedenti comunicazioni sul bando in oggetto, informiamo che al 15 novembre u.s. sono state effettuate 605 registrazioni per la partecipazione all’Avviso. Al fine di favorire la compilazione dei formulari, sono stati pubblicati, in formato pdf draft, consultabili al link sotto riportato, lo schema di domanda ed i relativi allegati che, come previsto dall’art. 13.1 del bando, saranno editabili a partire dal prossimo 19 novembre.

  

http://pmi.sviluppocampania.it/2015/11/16/intervento-straordinario-per-la-competitivita-avviso-alle-imprese/

 

Resta ferma la necessità di registrarsi sulla piattaforma http://pmi.sviluppocampania.it/misura/intervento-straordinario-per-la-competitivita/ secondo le modalità. Sviluppo Campania provvederà ad evadere tutte le richieste di registrazione in rigoroso ordine cronologico di arrivo, riscontrando la PEC inviata da ciascuna impresa registrata. 

Ricordiamo che, con una dotazione finanziaria pari a 120 milioni di euro, a valere sull’Obiettivo Operativo 2.4 del PO FESR Campania 2007/2013, la misura prevede l’erogazione di finanziamenti riservati alle micro, piccole e medie imprese, incluse le società consortili, operanti nel settore industriale, commerciale, turistico e della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturalistico (classificazione ATECO 2007, Allegato A del bando), attive da almeno due anni all’atto della presentazione della domanda e con almeno una sede operativa in Campania. Quest’ultimo requisito, se non esistente all’atto della presentazione dell’istanza, deve essere posseduto dall’impresa al momento della stipula del contratto di finanziamento.

 Progetti di investimento finanziabili

Investimenti in immobilizzazione materiali: creazione di un nuovo stabilimento, ampliamento o avvio di un’attività connessa, con una modifica sostanziale dei prodotti o processi produttivi di uno stabilimento esistente, in particolare tramite razionalizzazione, ristrutturazione o ammodernamento.

Investimenti in immobilizzazioni immateriali: trasferimenti di tecnologia mediante l’acquisto di diritti di brevetto, di licenze, di know how o di conoscenze tecniche non brevettate.

 

Attività ammissibili

Nell’ambito della tipologia degli investimenti sopra indicati, ai sensi del bando, sono ammissibili le seguenti attività:

–        Ampliamento, diversificazione, riconversione, riorganizzazione delle unità produttive esistenti;

–        Creazione di nuove unità produttive di beni e servizi e centrali di potenziamento logistico;

–        investimenti finalizzati alla realizzazione di integrazioni a monte o a valle dei processi produttivi e di erogazione dei servizi;

–        miglioramento delle performance energetiche ed ambientali, innovazione tecnologica di processo e/o di prodotto, potenziamento delle reti commerciali e distributive in Italia;

–        miglioramento dell’immagine e strategie di marketing in partnership con altri operatori, creazione, valorizzazione e tutela di proprietà intellettuali;

–        nuovi investimenti, ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione delle strutture turistico – alberghiere;

–        introduzione di impianti e soluzioni architettoniche finalizzate ad accrescere la sicurezza, l’accessibilità e il comfort delle strutture;

–        i costi di personale relativi ai posti di lavoro direttamente creati dal progetto di investimento, calcolati entro la conclusione dell’investimento così come previsto dall’art. 10 del presente Avviso.

 

Agevolazioni

Finanziamenti agevolati al tasso dello 0% – con accesso mediante procedura valutativa a sportello – rimborsabili in 40 rate trimestrali posticipate costanti. Sono concessi 12 mesi di preammortamento.

Le spese saranno considerate ammissibili alle agevolazioni in misura diversa, a seconda della sezione ATECO nella quale rientra il programma da finanziare:

Industria e servizi (Sezione A): min. € 200.000,00 – max € 2.500.000,00

Turismo e Commercio (Sezione B): min. € 100.000,00 – max € 1.500.000,00

Altri operatori (Sezione C): min. € 50.000,00 – max € 500.000,00




Giornata informativa sul Regolamento REACH E CLP 15 dicembre 2015, ore 9.00 Confindustria Salerno

Il prossimo 15 dicembre, dalle ore 9.00, presso la sede di Confindustria Salerno, si terra la prima delle due giornate informative su regolamento RECH e CLP, organizzata in collaborazione con Federchimica.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito dell’intesa sottoscritta con Federchimica il 2 dicembre 2014.

La collaborazione tra le parti, sancita con il richiamato accordo, è finalizzata a:

  • realizzare iniziative informative e formative sui seguenti argomenti: “REACH”, “CLP”, Schede Dati Sicurezza, Biocidi, ADR;
  • accompagnare le Imprese nella soluzione di problematiche aziendali sui richiamati argomenti;

In occasione della prima giornata, con l’obiettivo di fare il punto sugli adempimenti aziendali, sarà illustrato il regolamento REACH e CLP, saranno approfonditi alcuni tra i principali adempimenti, unitamente al sistema di coordinamento e vigilanza del Reach e CLP.

Sarà, altresì, garantito il contributo dell’azienda Chemiplastica Specialities s.p.a., “produttore di sostanze chimiche” che, quale realtà territoriali altamente specializzata sul fronte dell’applicazione e della gestione degli adempimenti REACH–CLP, assicurerà il punto di vista dell’impresa ed utili strumenti operativi per supportare gli interessati nell’attività ordinaria.

Parteciperanno, in qualità di relatori: Stefano Arpisella – Esperto Federchimica, Arcangelo Saggese Tozzi – Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento Prevenzione – Area Centro ASL Salerno – Referente Regionale CTI REACH, Dario Torsello – Esperto Chemiplastica Specialities s.p.a. sul regolamento reach ed Emanuele Verga, responsabile reach Gruppo Chemiplastica Specialtiest s.p.a..

Introdurrà i lavori Antonio Ferraro, delegato ambiente e sicurezza di Confindustria Salerno; Remigio Perillo, direttore di stabilimento dell’azienda Chemiplastica Specialities s.p.a. modererà gli interventi.

Seguirà, un approfondimento sul richiamato regolamento e la trattazione di ulteriori, rilevanti argomenti di interesse per le imprese, in occasione della seconda giornata informativa, che si terrà, presumibilmente, entro il mese di gennaio 2016.

L’evento è rivolto, in particolare, sia ad Imprese Chimiche che Utilizzatori a Valle di sostanze chimiche, all’Ufficio Acquisti, ai Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) ed ai Responsabili dello Sviluppo del Business.

Ricordiamo che l’obiettivo del Regolamento CE 1907/2006 – REACH (Registration, Evaluation, Authorization of Chemicals) è quello di accrescere la conoscenza sulle sostanze chimiche e sui preparati al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente. Il Regolamento, non più di recente emanazione, include, in particolare, la registrazione di tutte le sostanze prodotte o importate nel territorio dell’Unione Europea in quantità pari o superiori ad una tonnellata/anno e prevede che siano acquisite e trasmesse informazioni sulle sostanze chimiche durante tutto il loro ciclo di vita: dalla produzione-importazione, all’eventuale incorporazione in miscele o articoli, fino all’utilizzo finale, valutandone l’esposizione di lavoratori e consumatori e dell’ambiente. L’entrata in vigore del Regolamento CE 1272/2008 – CLP ha comportato la ricaduta su tutta una serie di normative a valle che fanno riferimento alla classificazione ed etichettatura delle sostanze e delle miscele: un forte impatto è stato determinato sulla Seveso e sulla normativa relativa alla Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro. A decorrere dal 1 giugno 2015per le miscele è diventata obbligatoria l’applicazione dei criteri previsti dal Regolamento CLP; i formulatori hanno dovuto rivedere la classificazione dei propri prodotti, a modificare le etichette di pericolo e, di conseguenza, anche le relative Schede Dati di Sicurezza (SDS). Oltre alle norme connesse al REACH e CLP, parlare di gestione di prodotti significa, altresì, rapportarsi anche ad una serie di normative specifiche, quali

Legislazione su Biocidi, Materiali a Contatto con Alimenti (MCA), Armi Chimiche, Prodotti Dual Use ed Import/Export di Prodotti Pericolosi (PIC).

Nel raccomandare la partecipazione, invitiamo le imprese interessate ad anticipare l’adesione, entro il 10 dicembre, inviando una comunicazione al seguente indirizzo email: [email protected].

Allegato

Programma def15dic2015




FISCALE: i super ammortamenti nel DDL Stabilità 2016. Misura già operativa per investimenti effettuati nel periodo 15 ottobre 2015 – 31 dicembre 2016

ll DDL Stabilità 2016 introduce un importante incentivo per gli investimenti delle imprese in un’ampia gamma di beni strumentali nuovi, mediante riconoscimento, ai fini della deducibilità delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, di un costo figurativo del 40% aggiuntivo rispetto al costo di acquisizione del bene.

Al fine di scongiurare un blocco degli investimenti nel periodo transitorio, per espressa previsione dell’art. 7, DDL Stabilità 2016, la misura risulta già operativa, con riferimento agli investimenti effettuati a partire dal 15 ottobre 2015 e fino al 31 dicembre 2016.

La circolare allegata, predisposta dall’Area Politiche Fiscali di Confindustria, fornisce primi chiarimenti ed esemplificazioni sulle modalità applicative dell’incentivo, con riserva di ulteriori approfondimenti a seguito della approvazione definitiva del provvedimento.

Allegato

I+super+ammortamenti+nel+DDL+Stabilità+2016




AGEVOLAZIONI/Bando Invitalia Autoimprenditorialità “Nuove imprese a tasso zero” – Operativa dal 13 gennaio 2016

Informiamo che dal 13 gennaio 2016 sarà attivata la misura “Nuove imprese a tasso zero”, con un budget di 50 milioni di euro. Le agevolazioni rappresentano un aggiornamento della misura Autoimprenditorialità (decreto legislativo 185/2000, Titolo I), sono valide in tutta Italia e finanziano progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro.

 

 

Beneficiari

Gli incentivi sono rivolti alle imprese partecipate in prevalenza da donne o da giovani tra i 18 e i 35 anni e devono essere costituite in forma di società da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda.

Anche le persone fisiche possono richiedere i finanziamenti, a patto che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.

 

Incentivi

Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono un finanziamento agevolato a tasso zero della durata massima di 8 anni, che può coprire fino al 75% delle spese totali. Le imprese devono garantire la restante copertura finanziaria.

 

Iniziative ammissibili

Sono finanziabili le iniziative per:

  • produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • commercio di beni e servizi
  • turismo

Le attività turistico-culturali e l’innovazione sociale sono considerati di particolare rilevanza.

 

Presentazione e valutazione delle domande

La domanda può essere inviata dal 13 gennaio 2016 esclusivamente online, sul sito di Invitalia, http://www.invitalia.it/site/new/home/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/nuove-imprese-a-tasso-zero/cose.html

Le modalità di presentazione, i dettagli sugli incentivi e i criteri di valutazione sono descritti nella Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 9 ottobre 2015. Le richieste di finanziamento saranno esaminate in base all’ordine di presentazione. Dopo la verifica formale, è prevista una valutazione di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti di Invitalia.




RICERCA: Avviso Regione Campania per servizi di supporto alla progettazione europea per 10 soggetti (imprese, università, centri di ricerca, distretti tecnologici) – Invio manifestazione di interesse entro il 30 novembre 2015

Informiamo che Technapoli/Apre Campania, su mandato di Sviluppo Campania SpA, ha attivato un Avviso per la realizzazione di un servizio di supporto alla progettazione europea in favore di 10 soggetti (tra imprese, università, centri di ricerca pubblici e privati, distretti tecnologici, aggregazioni pubblico-private, enti pubblici orientati ai temi della ricerca e innovazione e sviluppo d’impresa) con almeno una sede operativa in Campania.

L’avviso è previsto nell’ambito delle attività relative al Piano d’Azione per la Ricerca e lo Sviluppo, l’Innovazione, l’ICT a valere sui fondi PO-FESR 2007-2013 – O.O 2.1.

I servizi messi a disposizione dal percorso di tutoraggio e accompagnamento alla progettazione europea sono:

  • verifica fattibilità dell’idea progetto e verifica nei database comunitari di progetti analoghi;
  • definizione call di riferimento;
  • supporto e orientamento nella ricerca partners;
  • supporto e orientamento alla registrazione nel Participant Portal;
  • supporto e orientamento alla redazione della proposta, fornendo link e documentazione utile;
  • budgeting, rewording e forms editing dell’intero progetto.

I soggetti interessati possono trasmettere la propria candidatura, secondo quanto stabilito dall’art. 4 dell’Avviso, entro le ore 14.00 del 30 novembre 2015. Il Consorzio Technapoli si riserva di chiudere l’avviso al ricevimento di 10 valide candidature.

Allegati

15-11-12_Ricerca_e_Innovazione_-_Manifestazione_di_interesse_Allegato_Soggetti_Giuridici_-_Sviluppo_Campania

15-11-12_Ricerca_e_Innovazione_-_Manifestazione_di_interesse_orientamento_progettazione_europea_-_Sviluppo_Campania




MARCHI e BREVETTI/PATENT BOX: operativa la tassazione agevolata sui redditi derivanti dalle opere di ingegno

In riferimento alle nostre precedenti news sull’agevolazione fiscale per i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali, c.d. “Patent Box”, introdotta dalla Legge di Stabilità per il 2015, informiamo che, con avviso nella Gazzetta Ufficiale n. 244 del 20 ottobre 2015, è entrato in vigore, a decorrere dal 28 agosto 2015, il decreto interministeriale di attuazione dell’agevolazione.

Come chiarito dal Ministero dello Sviluppo Economico, il provvedimento ha acquistato efficacia dalla data della sua pubblicazione sul sito istituzionale del Mise, avvenuta il 28 agosto 2015, in seguito alla registrazione della Corte dei Conti (il 23 settembre scorso). Infatti il provvedimento è un atto amministrativo generale non regolamentare e come tale, per produrre i suoi effetti, non è sottoposto né al regime della pubblicazione in Gazzetta né alla vacatio legis, ma necessita solo di idonee misure di pubblicità che lo rendano conoscibile ai destinatari.

Ciò premesso, la misura ha lo scopo di favorire gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo nonché incentivare il mantenimento in Italia dei beni immateriali e l’eventuale rientro degli stessi nel territorio italiano, qualora siano detenuti all’estero. Infatti i beni intangibili, per loro natura, sono caratterizzati da un elevato tasso di mobilità e la leva fiscale è senza dubbio uno degli elementi determinanti nella scelta della localizzazione degli stessi in uno Stato piuttosto che in un altro.

 

Quali beni immateriali riguarda

I beni immateriali che rientrano nella agevolazione sono: (i) software protetti da copyright; (ii) brevetti concessi o in corso di concessione, comprese invenzioni biotecnologiche, modelli di utilità, varietà vegetali e topografie semiconduttori; (iii) marchi registrati e in corso di registrazione, compresi i marchi collettivi; (iv) disegni e modelli giuridicamente tutelabili, (v) know-how giuridicamente tutelabile.

L’opzione si applica ai titoli nazionali, europei e internazionali, che vanno individuati facendo riferimento a norme nazionali, internazionali ed europee, anche contenute in regolamenti, convenzioni e trattati.

In cosa consiste l’agevolazione

L’agevolazione, di cui possono avvalersi tutti i soggetti titolari del reddito di impresa, consiste nella:

  • esclusione dal reddito di impresa di una quota dei redditi derivanti dall’utilizzo, diretto e indiretto, dei beni immateriali, già registrati ovvero da registrare;
  • detassazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione degli stessi beni immateriali a condizione che entro il secondo periodo di imposta successivo a quello in cui si è verificata la cessione, almeno il 90% del corrispettivo ottenuto dalla cessione sia reinvestito in attività di ricerca e sviluppo per il mantenimento e accrescimento di altri beni immateriali, svolta: (i) direttamente dal soggetto beneficiario, (ii) da università, enti di ricerca o equiparati, (iii) da soggetti terzi, (iv) da società del gruppo che siano avvalse di università enti di ricerca o soggetti terzi.

In particolare, con riferimento al reddito derivante dalla concessione in uso (licenza) del bene immateriale, la parte di reddito agevolabile è costituita dalle royalties ricevute come corrispettivo delle licenze, al netto dei costi fiscalmente rilevanti diretti e indiretti (uso indiretto). Invece, nel caso di uso diretto del bene immateriale sarà necessario procedere ad una contabilizzazione del contributo economico del bene al reddito complessivo, che sarà definita mediante ricorso ad apposita procedura di ruling internazionale preventivo con l’Agenzia delle Entrate. Inoltre sono incluse nell’opzione anche le somme avute come risarcimento/restituzione dell’utile per responsabilità contrattuale o extracontrattuale, per inadempimento contrattuale e per violazione dei diritti di proprietà industriale.

Condizione per accedere all’agevolazione: l’attività di ricerca e sviluppo

In base a quanto stabilito dal comma 41 dell’art. 1 della Legge di Stabilità 2015, l’applicazione della misura agevolativa è subordinata all’esercizio di un’attività di ricerca e sviluppo finalizzata alla produzione, sviluppo, mantenimento, nonché all’accrescimento del valore dei beni immateriali. A riguardo, il decreto chiarisce che rientrano in tale nozione (i) la ricerca fondamentale, quella applicata e lo sviluppo sperimentale e competitivo; (ii) il design (ideazione e progettazione di prodotti, processi e servizi) e l’attività di sviluppo dei marchi; (iii) l’ideazione e realizzazione di software protetto da copyright; (iv) l’attività di gestione dei beni immateriali, comprese per esempio ricerche di mercato, deposito, rinnovo della registrazione, protezione e attività di prevenzione della contraffazione; (v) l’attività per l’accrescimento della notorietà dei beni immateriali.

E’ inoltre necessario predisporre un adeguato sistema contabile o extracontabile per provare il collegamento diretto tra l’attività di ricerca e sviluppo, i beni immateriali e il conseguente reddito agevolabile.

Come si calcola la quota di reddito agevolabile

Il provvedimento definisce i costi in base ai quali calcolare la quota di reddito agevolabile, che è data dal rapporto tra costi qualificati di R&S (costi per il mantenimento, accrescimento e sviluppo dei beni immateriali) e costi complessivi di R&S (costi per il mantenimento, accrescimento e sviluppo dei beni immateriali e altri costi).

I costi qualificati, da computare al numeratore sono:

  • interamente, i costi di R&S se l’attività è svolta direttamente dal contribuente o demandata a soggetti terzi indipendenti (università, enti di ricerca o terzi);
  • nei limiti del riaddebito dei costi, se l’attività di R&S è svolta da una società infragruppo e esternalizzata a un terzo;
  • i costi di R&S sostenuti dal soggetto beneficiario come indicati a seguito dell’attivazione di una procedura di ruling per la ripartizione infragruppo dei costi.

I costi complessivi da computare al denominatore sono:

  • i costi qualificati;
  • i costi di R&S derivanti da operazioni intercorse con società del gruppo;
  • i costi di acquisto delle licenze per la quota di competenza del periodo di imposta in corso.

Il numeratore può essere aumentato del 30% della differenza tra costi complessivi e costi qualificati.

La quota di reddito agevolabile è data dal rapporto tra costi qualificati e costi complessivi, i quali non hanno natura diversa ma il loro rapporto sarà differente a seconda che l’attività di R&S sia svolta direttamente dal soggetto beneficiario, tramite soggetti terzi (università enti o privati) oppure sia svolta direttamente da una o più società del gruppo. La misura sarà più conveniente per coloro che svolgono l’attività di R&S internamente o la demandino a terzi. Non conviene invece svolgere attività di R&S nell’ambito del gruppo societario.

Non rilevano ai fini della determinazione della quota di reddito agevolabile gli interessi passivi, le spese relative ad immobili, i costi di acquisizione dei beni immateriali, le spese di R&S che non hanno generato alcun bene immateriale e gli altri costi non direttamente collegati ad un bene immateriale.

La deduzione fiscale

Una volta determinata la quota di reddito agevolabile, si potrà calcolare la deduzione fiscale, ai fini Ires e Irap, pari – per il 2015 – al 30% del reddito agevolabile (40% per il 2016 e 50% a decorrere dal 2017).

Procedura di ruling

L’articolo 12 del DM ha l’obiettivo di raccordare la disciplina del Patent Box con l’art. 8 del DL 269/2003 che prevede la procedura di ruling internazionale includendo questa specifica tipologia di ruling tra quelle disciplinate dal citato art. 8 (ora sostituito dall’art. 31-ter, DPR 29 settembre 1973, n. 600 per effetto di quanto previsto dal D.L.gs. n. 147/2015).

Come detto, la procedura di ruling con l’Agenzia delle Entrate è obbligatoria per la determinazione del reddito derivante dall’utilizzo diretto dei beni immateriali. É invece opzionale per calcolare (i) il reddito legato all’attività di R&S di beni immateriali prodotto nell’ambito di operazioni infragruppo, (ii) le plusvalenze prodotte dalla cessione dei beni immateriali realizzate nell’ambito di operazioni infragruppo.

Le modalità di calcolo del ruling saranno definite in una circolare dell’Agenzia stessa. Al fine di ovviare alle difficoltà per le PMI di attivare una procedura di ruling, il comma 3 dell’art. 12 prevede che con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate siano definite modalità semplificate di determinazione del reddito derivante dai beni immateriali per le PMI che dovranno comunque essere in grado di monitorare il nesso tra le spese e il reddito fornendone dimostrazione all’Amministrazione finanziaria.

Infine in base a quanto stabilito dall’articolo 4, comma 2 del DM, con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrata, pubblicato sul sito dell’Agenzia, sono state definite le modalità e i termini di esercizio dell’opzione da parte dei soggetti beneficiari (allegati).

Dubbi interpretativi e questioni operative

Dall’esame del provvedimento sono emersi alcuni dubbi circa l’interpretazione del testo e l’applicazione della misura agevolativa, sui quali è importante un chiarimento tempestivo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia delle Entrate per consentire alle imprese di valutare l’effettivo impatto della misura. A tal proposito è importante anche che l’Agenzia delle Entrate pubblichi in tempi brevi sia una circolare esplicativa sulle modalità di applicazione e calcolo del beneficio, sia i Provvedimenti direttoriali sopra citati.

In particolare, in merito ai dubbi emersi, è indispensabile avere un’indicazione precisa dei costi diretti e indiretti dei beni immateriali che sono rilevanti ai fini fiscali per la determinazione del reddito prodotto dal bene immateriale. Per ottenere il massimo beneficio dalla misura, occorrerebbe chiarire che i costi rilevanti per la determinazione del reddito non sono tutti i costi sostenuti per le attività indicate nell’articolo 8 del DM. In caso contrario, infatti, si eroderebbe ingiustificatamente una buona parte del reddito prodotto dal bene immateriale che si vuole agevolare, arrivando a scoraggiare le attività di R&S.

Con riferimento all’ambito oggettivo di applicazione del provvedimento, è indispensabile chiarire il concetto di know-how poiché, sovente, nei contratti di cessione di questo, le imprese cedono anche indicazione di assistenza tecnica (non coperta da segreto) senza distinguere il relativo corrispettivo. A tale riguardo, tenuto conto del valore prevalente del know-how ceduto rispetto all’assistenza tecnica, sarebbe opportuno chiarire che in tali fattispecie le informazioni relative all’assistenza sono del tutte accessorie e quindi parte integrante del know- how ceduto.

Inoltre è necessario chiarire il funzionamento del sistema di cumulo dei beni immateriali previsto dall’articolo 6, comma 3 del DM, specificando, ad esempio, se per poter usufruire del beneficio le attività di R&S debbano riguardare tutti i beni immateriali complementari oppure solo uno di essi.

È anche importante specificare nel dettaglio le modalità di applicazione della misura in caso di adesione frazionata, per cui l’opzione non necessariamente deve essere esercitata con riferimento a tutti i beni immateriali detenuti dai soggetti beneficiari. Sul punto è auspicabile una interpretazione in senso oggettivo: il beneficiario può decidere di aderire al regime di favore individuando i beni immateriali da includere nell’opzione anno per anno.

Un punto nodale da chiarire riguarda la disciplina delle perdite, in considerazione della circostanza che l’adesione al regime ha carattere irrevocabile e vincolante per 5 anni. Le aziende devono essere dunque messe in condizioni di conoscere le modalità di applicazione dell’agevolazione, nel caso in cui dal bene immateriale derivi una perdita, per poter valutare l’opportunità di attivare o meno l’opzione.

Con riferimento al periodo transitorio, l’articolo 9, comma 6, lettera a) del DM stabilisce che per il primo periodo di imposta i costi rilevanti ai fini del calcolo della quota di reddito agevolabile sono assunti complessivamente. Occorre capire se per il primo periodo di imposta si devono calcolare i costi di tutti gli IP nella disponibilità della impresa oppure solo quelli per i quali l’impresa intende esercitare l’opzione; inoltre è necessario chiarire in via esplicita che per il riferimento al primo periodo di efficacia della norma va inteso come anno di adesione all’opzione, piuttosto che periodo di imposta 2015.

Provvederemo ad aggiornarvi sugli sviluppi

Allegati

DECRETO PATENT27082015141102_001

Mod_PatentBox

Provvedimenton1440422015




AGEVOLAZIONI: avviso Regione Campania “Intervento straordinario per la competitività” – Registrazione sulla piattaforma dalle ore 12.00 del 13 novembre 2015

Informiamo che la procedura di registrazione per le domande a valere sull’Avviso “Intervento straordinario per la competitività”, finanziato con le risorse del PO FESR Campania 2007/2013, Obiettivo Operativo 2.4, sarà disponibile al seguente link a partire dalle ore 12.00 del 13 Novembre 2015:

 http://pmi.sviluppocampania.it/misura/intervento-straordinario-per-la-competitivita/

 

Con una dotazione finanziaria pari a 120 milioni di euro, a valere sull’Obiettivo Operativo 2.4 del PO FESR Campania 2007/2013, la misura prevede l’erogazione di finanziamenti riservati alle micro, piccole e medie imprese, incluse le società consortili, operanti nel settore industriale, commerciale, turistico e della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturalistico (classificazione ATECO 2007, Allegato A del bando), attive da almeno due anni all’atto della presentazione della domanda e con almeno una sede operativa in Campania. Quest’ultimo requisito, se non esistente all’atto della presentazione dell’istanza, deve essere posseduto dall’impresa al momento della stipula del contratto di finanziamento.

 

Progetti di investimento finanziabili

Investimenti in immobilizzazione materiali: creazione di un nuovo stabilimento, ampliamento o avvio di un’attività connessa, con una modifica sostanziale dei prodotti o processi produttivi di uno stabilimento esistente, in particolare tramite razionalizzazione, ristrutturazione o ammodernamento.

Investimenti in immobilizzazioni immateriali: trasferimenti di tecnologia mediante l’acquisto di diritti di brevetto, di licenze, di know how o di conoscenze tecniche non brevettate.

 

Attività ammissibili

Nell’ambito della tipologia degli investimenti sopra indicati, ai sensi del bando, sono ammissibili le seguenti attività:

–        Ampliamento, diversificazione, riconversione, riorganizzazione delle unità produttive esistenti;

–        Creazione di nuove unità produttive di beni e servizi e centrali di potenziamento logistico;

–        investimenti finalizzati alla realizzazione di integrazioni a monte o a valle dei processi produttivi e di erogazione dei servizi;

–        miglioramento delle performance energetiche ed ambientali, innovazione tecnologica di processo e/o di prodotto, potenziamento delle reti commerciali e distributive in Italia;

–        miglioramento dell’immagine e strategie di marketing in partnership con altri operatori, creazione, valorizzazione e tutela di proprietà intellettuali;

–        nuovi investimenti, ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione delle strutture turistico – alberghiere;

–        introduzione di impianti e soluzioni architettoniche finalizzate ad accrescere la sicurezza, l’accessibilità e il comfort delle strutture;

–        i costi di personale relativi ai posti di lavoro direttamente creati dal progetto di investimento, calcolati entro la conclusione dell’investimento così come previsto dall’art. 10 del presente Avviso.

 

Agevolazioni

Finanziamenti agevolati al tasso dello 0% – con accesso mediante procedura valutativa a sportello – rimborsabili in 40 rate trimestrali posticipate costanti. Sono concessi 12 mesi di preammortamento.

Le spese saranno considerate ammissibili alle agevolazioni in misura diversa, a seconda della sezione ATECO nella quale rientra il programma da finanziare:

Industria e servizi (Sezione A): min. € 200.000,00 – max € 2.500.000,00

Turismo e Commercio (Sezione B): min. € 100.000,00 – max € 1.500.000,00

Altri operatori (Sezione C): min. € 50.000,00 – max € 500.000,00