Vi informiamo che lo scorso 12 maggio, si è svolta l’audizione di Confindustria presso la Commissione Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, sul tema delle ricadute occupazionali dell’epidemia da Covid-19.
Nel corso dell’intervento, il nostro Sistema centrale ha evidenziato come la tenuta dell’occupazione nei prossimi mesi sarà sostenuta da due fattori: smart working e dagli strumenti di integrazione al reddito, come la Cassa integrazione.
Sulla questione riguardante lo smart working, è stata sottolineata la necessità di prorogare l’attuale disciplina, in scadenza al prossimo 17 maggio, derivante dall’art.1, comma 1, lettera gg) del DPCM 26 aprile 2020, che come noto prescinde dagli accordi individuali.
La mancata proroga comporterebbe infatti per le aziende che hanno posto in essere tale modalità di lavoro la necessità di dover applicare le norme previste dalla L.81/2017 che prevedono la definizione di accordi individuali con i lavoratori.
Riguardo l’aspetto del ricorso a strumenti di integrazione al reddito è stata sottolineata la necessità di intervenire sul sistema degli ammortizzatori sociali per proteggere la nostra economia in situazioni di crisi, come quella attuale.
È stata poi ribadita la necessità di allentare, quanto meno nella fase dell’auspicabile ripresa, i numerosi vincoli che caratterizzano l’utilizzo dei contratti “flessibili”, contratto a termine e della somministrazione a termine in primis. Il ricorso a tale forme contrattuali, nella fase della ripresa, rappresenterà un elemento determinante per consentire alle imprese di cercare di avvicinarsi gradatamente ai livelli di produzione precedenti alla crisi.
Infine, sul tema del riconoscimento del contagio da Covid-19 come infortunio sul lavoro, è stato ribadito che occorre introdurre una norma che, escludendo l’obbligo di valutare i rischi, escluda anche la responsabilità civile e penale del datore di lavoro e della persona giuridica. È poi necessaria una disposizione che escluda dagli obblighi prevenzionali del datore di lavoro i fattori esterni non introdotti in azienda dal datore di lavoro per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale, ma i cui effetti sono legati per dinamiche esterne non controllabili dallo stesso datore.
Si riporta in allegato il testo completo dell’audizione.
RELAZIONI INDUSTRIALI:
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Allegato
Audizione Senato 12 maggio 2020