Aggiornamento principali dossier europei – EUDR; Direttiva SUP; Strategia per la resilienza idrica
Inviamo, di seguito, alcuni aggiornamenti in merito a:
- Regolamento Deforestazione (EUDR)
Il 21 ottobre u.s. la Commissione europea ha pubblicato la proposta relativa al Regolamento sulla Deforestazione (EUDR) volta a introdurre semplificazioni mirate per la filiera a valle, ovvero per operatori e commercianti che commercializzano prodotti soggetti al regolamento EUDR dopo la loro immissione sul mercato dell’Unione europea. La proposta della Commissione è consultabile al seguente link.
In particolare, con questa revisione:
- Gli operatori e i commercianti a valle non dovranno più presentare dichiarazioni di dovuta diligenza (due diligence statements).
- Sarà sufficiente una sola dichiarazione di dovuta diligenza, caricata nel sistema informatico EUDR al punto di ingresso sul mercato UE, valida per l’intera catena di approvvigionamento.
A titolo esemplificativo, per le fave di cacao, sarà necessario un solo atto di dovuta diligenza, presentato dall’importatore che immette il prodotto sul mercato europeo. I produttori di cioccolato o altri trasformatori a valle non dovranno presentare una nuova dichiarazione.
La proposta introduce inoltre agevolazioni per micro e piccole imprese dei Paesi a basso rischio che vendono direttamente sul mercato europeo.
Si riporta di seguito una sintesi delle principali modifiche proposte.
Entrata in vigore:
L’entrata in vigore per le grandi imprese resta il 30 dicembre 2025. Tuttavia, per consentire un’implementazione graduale, è previsto un periodo transitorio di sei mesi per i controlli e le attività di enforcement.
Definizioni aggiornate:
- Operatore a valle: qualsiasi persona fisica o giuridica che, nell’ambito di un’attività commerciale, immetta sul mercato o esporti prodotti derivati da materie prime rilevanti, già coperti da una dichiarazione di dovuta diligenza o da una dichiarazione semplificata.
- Commerciante (trader): qualsiasi soggetto della catena di approvvigionamento, diverso dall’operatore o dall’operatore a valle, che renda disponibili prodotti rilevanti sul mercato nell’ambito di un’attività commerciale.
- Attività commerciale: si intende qualsiasi attività svolta ai fini della trasformazione, distribuzione (a consumatori commerciali o meno) o utilizzo dei prodotti nell’ambito dell’attività stessa dell’operatore, operatore a valle o commerciante.
Obblighi degli operatori (articolo 4):
Si propone la cancellazione dei paragrafi 9 e 10, che riguardavano il riferimento alle dichiarazioni di dovuta diligenza già presentate.
Paragrafi eliminati:
- Paragrafo 9: gli operatori non-PMI potevano fare riferimento a dichiarazioni già depositate, a condizione di verificarne la conformità ai requisiti dell’articolo.
- Paragrafo 10: tali operatori restavano comunque responsabili della conformità dei prodotti all’articolo 3, anche qualora si basassero su una dichiarazione già esistente.
Obblighi per operatori a valle e commercianti (articolo 5):
Gli operatori a valle e i commercianti potranno mettere sul mercato prodotti rilevanti solo se in possesso delle informazioni richieste.
Dovranno quindi raccogliere e conservare:
- I dati identificativi dei fornitori (nome, ragione sociale o marchio registrato, indirizzo postale ed e-mail, sito web se disponibile) e i numeri di riferimento delle dichiarazioni di dovuta diligenza associate ai prodotti.
- I dati dei clienti diretti (operatori a valle o commercianti) a cui hanno fornito i prodotti.
Queste informazioni dovranno essere conservate per almeno cinque anni dalla data di immissione o messa a disposizione sul mercato, o dall’esportazione.
Controlli su operatori a valle e commercianti (articolo 19):
Le autorità competenti dovranno verificare la documentazione e i registri che dimostrano la conformità agli obblighi dell’articolo 5 (paragrafi 1-4).
Se necessario, potranno effettuare verifiche a campione e ispezioni sul campo qualora l’esame documentale sollevi dubbi o irregolarità.
Revisione (articolo 34):
Entro il 30 giugno 2030, e successivamente ogni cinque anni, la Commissione effettuerà una revisione generale del regolamento e presenterà una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio.
Entrata in vigore e applicazione (articolo 38):
La data generale di applicazione resta fissata al 30 dicembre 2025.
Tuttavia, gli articoli 16–19, 22 e 24 entreranno in vigore dal 30 giugno 2026, per le disposizioni relative agli operatori, operatori a valle e commercianti.
Il Parlamento europeo e il Consiglio esamineranno ora la proposta. La Commissione invita ad adottarla rapidamente entro la fine del 2025, per garantire la preparazione delle imprese e un’attuazione proporzionata ed efficace dell’EUDR.
- Direttiva SUP
La Commissione europea ha pubblicato le linee guida sull’interpretazione e l’attuazione dell’Articolo 8, relativo alla Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) della direttiva sulla plastica monouso (UE) 2019/904 (c.d. SUP), – in allegato-, garantendo la coerenza con il Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio 2025/40, la Direttiva quadro sui rifiuti e la Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane 2024/3019.
Il documento chiarisce che i produttori di determinati beni in plastica monouso (tra cui contenitori per alimenti, tazze, sacchetti, salviette umidificate, palloncini e filtri per tabacco) devono farsi carico dei costi di pulizia dei rifiuti dispersi nell’ambiente, inclusi i costi di trasporto e trattamento.
Le linee guida definiscono i concetti chiave (produttore, rifiuto disperso, e attività svolte dalle autorità pubbliche o per loro conto), precisano quali operazioni di pulizia rientrano nella responsabilità estesa del produttore e propongono metodi non vincolanti per calcolare e ripartire i costi tra le diverse categorie di prodotti e tra i singoli produttori. Sottolineano inoltre l’importanza di efficienza dei costi, trasparenza e proporzionalità, lasciando agli Stati membri la flessibilità di adattare gli approcci, stabilire politiche e metodologie e garantire l’accesso del pubblico alla giustizia ai sensi della Convenzione di Aarhus.
- Strategia europea per la resilienza idrica
Lo scorso 21 ottobre il Consiglio ha approvato le conclusioni sulla strategia europea per la resilienza idrica. Le conclusioni riflettono un appello unificato dei ministri dell’ambiente per un’azione più forte e coordinata in tutta Europa per affrontare le crescenti sfide idriche che il continente e le regioni all’interno dell’UE devono affrontare.
Come noto, la strategia mira a garantire acqua pulita e a prezzi accessibili per tutti, assicurando al contempo la resilienza degli ecosistemi e dell’economia attraverso un approccio sostenibile e integrato alla gestione delle risorse idriche. Le conclusioni adottate martedì segnano un passo significativo verso la salvaguardia delle risorse idriche europee di fronte a sovrasfruttamento e cattiva gestione, cambiamenti climatici, degrado ambientale e rischi di inquinamento.
In particolare, i ministri sottolineano la necessità critica di ripristinare il ciclo dell’acqua, fondamentale per l’approvvigionamento idrico dell’Europa e per gli ecosistemi vitali. Essi sottolineano che ciò è fondamentale per garantire una resilienza a lungo termine contro gli estremi idrici legati al clima, come inondazioni, siccità e aumento delle temperature negli ambienti di acqua dolce e marini.
Si evidenzia inoltre la necessità di un accesso equo all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, rafforzando l’importanza di modernizzare le reti, ridurre le perdite d’acqua e migliorare i sistemi di distribuzione per garantire che nessuno sia lasciato indietro.
Il Consiglio ribadisce altresì l’importanza strategica della resilienza idrica per la competitività dell’UE, la sicurezza alimentare e la preparazione alle crisi. Le conclusioni sottolineano la necessità di investimenti continui in infrastrutture resilienti, strumenti digitali e sistemi di allerta precoce per mitigare gli impatti degli estremi idrici. La resilienza idrica è stata evidenziata come centrale per la preparazione alle crisi, la stabilità sociale e la sicurezza ambientale, compresa la protezione contro minacce quali sabotaggi, attacchi informatici e interruzioni esterne dell’approvvigionamento idrico. Il Consiglio chiede inoltre urgenti miglioramenti delle infrastrutture idriche, anche nelle aree remote e nelle isole.
Nelle conclusioni, i ministri invitano la Commissione a riferire sui progressi dell’attuazione della strategia, con una revisione intermedia prevista per il 2027. Nel frattempo, gli Stati membri sono inoltre incoraggiati a integrare la resilienza idrica nelle loro politiche nazionali e nei quadri di finanziamento.
Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link:
https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2025/10/21/council-pushes-for-a-holistic-water-strategy-to-safeguard-water-resources-and-boost-resilience/
Commissione europea – Presentato il programma di lavoro per il 2026
Durante la sessione plenaria del Parlamento europeo del 21 ottobre u.s., la Commissione europea ha presentato il programma di lavoro per il 2026 “Il momento dell’indipendenza dell’Europa”, con l’obiettivo di rafforzare la capacità dell’Unione di garantire sicurezza, prosperità, autonomia strategica e sostenibilità.
Di particolare rilievo è la sezione dedicata alla “Sustainable Prosperity and Competitiveness”. L’obiettivo ancora una volta è rilanciare la competitività europea attraverso un approccio integrato che unisca crescita sostenibile, innovazione tecnologica, sovranità industriale e semplificazione delle regole. La Commissione riconosce che l’Europa resta un continente di industria e impresa, ma sottolinea la presenza di freni strutturali che ostacolano il pieno sviluppo del potenziale produttivo e innovativo. Per questo, propone di accelerare l’attuazione delle raccomandazioni del Rapporto Draghi, rafforzando gli strumenti già avviati nel primo anno di mandato e costruendo su quanto emerso dai dialoghi strategici con i diversi settori industriali.
Tra le principali iniziative annunciate figurano misure per rilanciare il mercato unico e creare un contesto più favorevole per le imprese, in particolare per le PMI, le startup e le scaleup. In questa prospettiva, la Commissione intende presentare nel corso del 2026 molte delle iniziative già annunciate e ribadite nel recente discorso sullo stato dell’Unione. Di seguito si riportano le principali:
- l’introduzione del 28th Regime, per facilitare le attività delle imprese che operano su scala europea;
- Il Circular Economy Act;
- l’Advanced Materials Act, per sostenere la leadership tecnologica europea;
- l’istituzione di un Critical Raw Materials Centre, incaricato di monitorare, acquistare e stoccare materie prime strategiche;
- l’European Product Act, per promuovere la produzione e la diffusione di beni sostenibili nel quadro dell’economia circolare.
- l’adozione dell’European Innovation Act, per promuovere l’innovazione e l’accesso ai finanziamenti;
- il Public Procurement Act, volto a rendere gli appalti pubblici più semplici, efficienti e accessibili.
Un’attenzione particolare è dedicata all’energia e al clima. La Commissione proporrà un aggiornamento della governance dell’Energy Union and Climate Action, che includerà la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili, la creazione di un nuovo quadro per l’efficienza energetica e le rinnovabili, lo sviluppo delle infrastrutture per il trasporto e il mercato del CO₂, e un pacchetto omnibus volto a semplificare la legislazione sui prodotti energetici.
Parallelamente, il Climate Package for the decade ahead prevede la revisione degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni, un aggiornamento del sistema ETS per i settori marittimo, aereo e industriale e una riforma della riserva di stabilità del mercato.
Un secondo pilastro del programma riguarda la semplificazione normativa, tema trasversale a tutti i settori d’intervento. La Commissione intende dunque proseguire sulla scia degli Omnibus. In quest’ottica, la semplificazione sarà una linea guida costante non solo nella politica industriale e ambientale, ma anche nei settori della digitalizzazione, dell’energia, della fiscalità e del mercato interno.
Tutti i dettagli sono disponibili al seguente link.
DNSH – Pubblicate le nuove FAQ per gli investimenti PNRR
Segnaliamo che, sul sito del Ministero, alla pagina “PNRR – Il principio DNSH” sono disponibili le nuove FAQ sul principio DNSH. In particolare, le nuove FAQ rispondono ai quesiti riguardanti:
- la definizione e le finalità del principio DNSH;
- i principali contenuti della Guida Operativa DNSH(Circolare MEF-RGS n. 22/2024);
- le modalità di compilazione delle check-list DNSHe gli errori da evitare;
- gli adempimenti DNSH in fase di rendicontazione;
- l’analisi dell’adattabilità ai rischi climatici;
- i canali di contatto e gli altri strumenti di supporto a disposizione dei beneficiari.
Per maggiori informazioni, segnaliamo la news del MASE
ISPRA – Rapporto consumo di suolo Edizione 2025
Lo scorso 24 ottobre è stato presentato il Rapporto SNPA “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. I dati del Rapporto indicano che il territorio italiano sta ancora cambiando: nel 2024 sono stati coperti da nuove superfici artificiali quasi 84 chilometri quadrati, con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente. Con oltre 78 km2 di consumo di suolo netto, si tratta del valore più alto dell’ultimo decennio. A fronte di poco più di 5 km² restituiti alla natura, il quadro resta sbilanciato: ogni ora si perde una porzione di suolo pari a circa 10mila metri quadrati.
Il Rapporto, insieme a tutte le informazioni di dettaglio, sono consultabili al seguente link.
Primo Rapporto sul mercato delle bonifiche ambientali in Italia
Trasmettiamo, in allegato, il “Primo Rapporto sul mercato delle bonifiche ambientali in Italia”, curato da REF e presentato in occasione di RemTech Expo a Ferrara.
Il settore delle bonifiche ambientali sta assumendo un ruolo sempre più strategico per conseguire gli obiettivi della transizione ecologica, promuovere l’innovazione e stimolare lo sviluppo economico dei territori. Eppure, le reali potenzialità di questo mercato non erano mai state analizzate in modo organico e strutturato. La governance sconta infatti una marcata frammentazione istituzionale: competenze ripartite tra ministeri, regioni, enti locali e agenzie ambientali hanno prodotto disomogeneità nell’accesso ai dati, nella conoscenza dei procedimenti e nella valutazione del reale valore del comparto. Colmare questa lacuna è stato l’obiettivo prioritario dello studio di REF, realizzato con il sostegno di Ferrara Expo e grazie al contributo di un ampio Comitato di operatori industriali. Lo studio analizza in modo intersettoriale le diverse determinanti (normative, amministrative, tecniche, economiche) che si intrecciano nel settore, mettendone in luce criticità e opportunità e leve per sbloccare un comparto ad altissimo potenziale. Le bonifiche emergono così come asset strategico della transizione ecologica, una leva per costruire un futuro più sostenibile, capace di coniugare rigenerazione ambientale, innovazione tecnologica e sviluppo economico.
Comunicazione della Commissione Il-primo-rapporto-sul-mercato-delle-bonifiche_DEF (REF) Ppt-Remtech_Il-primo-rapporto-sul-mercato-delle-bonifiche_def (REF)
Area Servizi alle Imprese (Mariarosaria Zappile,089.200842([email protected])