UE-USA TRADE & TECHNOLOGY COUNCIL – RICHIESTA DI COMMENTI E/O INDICAZIONI

Come noto il 15 giugno scorso si è tenuto a Bruxelles il vertice UE-USA, un appuntamento particolarmente atteso da entrambe le parti che ha segnato l’inizio di una rinnovata cooperazione transatlantica e ha permesso di definire un’agenda comune per la ripresa post-pandemica.

Fra i principali risultati raggiunti, oltre alla nota sospensione reciproca dei dazi relativi alle controversie Boeing-Airbus, figura una nuova importante iniziativa commerciale: l’istituzione del Consiglio USA-UE per il Commercio e la Tecnologia (US-EU Trade and Technology Council – TTC). Il nuovo organismo ha l’obiettivo di promuovere gli scambi commerciali e gli investimenti fra le due aree, fungendo da camera di compensazione per prevenire eventuali conflitti commerciali e, soprattutto, come foro per definire standard tecnici globali per le nuove tecnologie.

Il TTC sarà co-presieduto per parte UE dai Vice Presidenti Vestager e Dombrovskis e per parte USA dal Segretario di Stato Blinken, dal Segretario al Commercio Gina Raimondo e dalla USTR Katherine Tai.

Il perimetro nel quale il TTC è chiamato ad operare non è ancora chiaramente definito, tuttavia i temi prioritari che si troverà ad affrontare sono riconducibili a 10 grandi cluster tematici, volti a sviluppare le relazioni commerciali nel più ampio contesto della promozione di standard comuni, dello sviluppo sostenibile e della lotta al cambiamento climatico, oltre che delle questioni globali e dell’export control.

Secondo le nostre informazioni, essi dovrebbero riguardare:

  • Standard tecnologici (inclusa l’Intelligenza Artificiale, Internet of Things e Tecnologie emergenti);
  • Clima e tecnologie verdi (inclusi i negoziati in tema di Carbon Border Adjustment mechanism  – CBAM)
  • Sicurezza e competitività ICT (con particolare riferimento alla tutela delle infrastrutture critiche essenziali);
  • Data governance e piattaforme tecnologiche (includendo il dialogo sulla raccolta di informazioni sulla sicurezza nazionale e protezione della privacy);
  • Uso improprio della tecnologia come minaccia alla sicurezza e ai diritti umani (concetto collegabile al punto seguente);
  • Export control (armonizzazione e riconoscimento dei regimi di controllo delle esportazioni e rilancio dei relativi sforzi multilaterali);
  • Screening investimenti esteri (uniformità nell’attuazione dei meccanismi di autorizzazione degli IDE e definizione condivisa del concetto di sicurezza nazionale);
  • Accesso delle PMI alle tecnologie digitali e al loro utilizzo (dialogo su come favorire la digitalizzazione delle PMI);
  • Sfide commerciali globali (a partire dalla riforma del WTO e dall’avanzamento di dossier multilaterali e plurilaterali di interesse comune);
  • Criticità delle catene globali del valore (rafforzamento della resilienza delle filiere di approvvigionamento, produzione e trasporto europee e americane).

Ciascuno di questi Gruppi di lavoro sarà chiamato a rendere operative le decisioni assunte dagli organi politici, coordinare il lavoro tecnico e riferire ai Chairs del Trade and Technology Council.

Già da una prima analisi, appare evidente come il livello di ambizione del TTC sia inferire a quello, ben più ampio, dei negoziati del Transantlantic Trade and Investment Partnership – TTIP, che UE e USA avevano intrapreso nel 2013 e che abbracciavano l’intero spettro delle questioni commerciali. Come noto, il TTIP non venne, tuttavia, concluso per diverse ragioni, fra cui la persistente divergenza su alcuni capitoli fondamentali per entrambe le parti. Il TTC si focalizza invece prevalentemente sulle divergenze normative, senza includere tematiche strategiche per il nostro sistema produttivo come l’accesso al mercato o la partecipazione delle imprese europee agli appalti pubblici statunitensi. Inoltre, anche nel contesto della convergenza regolamentare, esso sembra, almeno per il momento, trascurare alcuni importanti settori manifatturieri precedentemente oggetto di un tentativo di armonizzazione, come l’automotive, la chimica, la farmaceutica, l’engeenering, il tessile, la cosmetica ed altri.

Sebbene in questa fase non sia ancora chiaro come i diversi Gruppi di lavoro interagiranno con le comunità imprenditoriali europea e statunitense, riteniamo opportuno che Confindustria fornisca il proprio contributo, in particolare, circa la selezione dei temi specifici che dovrebbero essere affrontati; con l’indicazione delle priorità per il sistema industriale italiano e delle eventuali aree di interesse difensivo, ossia quei settori nei quali sarebbe essenziale marcare le priorità europee rispetto agli interessi degli USA.

Tali informazioni saranno condivise con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in vista del dialogo interistituzionale, il cui avvio è previsto per la fine di agosto e attraverso il quale gli Stati membri forniranno alla Commissione i primi rispettivi orientamenti.

INVITIAMO LE AZIENDE INTERESSATE ALLE TEMATICHE OGGETTO DI CONFRONTO A FARCI PERVENIRE ENTRO il prossimo giovedì 5 agosto eventuali indicazioni o spunti di riflessione di particolare interesse.