ENERGIA | Focus Energia giugno 2025: quotazione prezzi energia elettrica e gas, energy release 2.0, clean industrial deal, nucleare, idrogeno, scenario sicurezza gas naturale.

Pubblichiamo il numero di giugno 2025 del Focus Energia di Confindustria.

Nel Focus sono disponibili, secondo la strutturazione sotto riportata, studi, posizionamenti, approfondimenti e le iniziative che Confindustria sta portando avanti attraverso i Gruppi di Lavoro, le novità normative e regolamentari sui temi di maggior interesse per il settore e il Report Mercati Energetici e Ambientali con le quotazioni spot e future dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale, dei combustibili fossili e dei mercati ambientali (TEE, G.O. e CO2).

Approfondimenti e Posizionamenti

  1. Analisi congiunturale dei prezzi dell’energia elettrica e del gas
  2. Energy Release 2.0: aggiornamenti sulla misura dopo la comfort letter della CE
  3. Audizione Confindustria sul Clean Industrial Deal
  4. Consultazione Commissione Europea ETS – Risposta Confindustria
  5. Osservazioni Confindustria alla regolazione dei servizi infrastrutturali regolati
  6. Bilancio Energia Elettrica
  7. Monitoraggio scenario sicurezza gas naturale
  8. #NucleareFururo: convegno di presentazione del Rapporto Confindustria/Enea

Principali novità di settore 

  1. Proposta UE di riduzione delle emissioni del -90% al 2040
  2. Aiuti di Stato: il nuovo schema CISAF e le implicazioni per l’industria
  3. Risultanze dell’Indagine ARERA sul mercato elettrico italiano
  4. Aggiornamento Programma Illustrativo Nucleare UE
  5. DDL Delega su CCUS, Idrogeno e Riduzioni Emissioni di Metano
  6. Il DM Modifica CACER è entrato in vigore
  7. Conto Energia – RAEE fotovoltaici: aperta la seconda finestra temporale

 Focus Energia – Giugno 2025

Area Servizi alle Imprese (Marcella Villano    089.200841     [email protected])




ZES UNICA Delibera 23/2025 Corte dei conti: monitoraggio dati autorizzazione unica e credito d’imposta investimenti.

Informiamo che, con Delibera interlocutoria n. 23/2025/CCC, il Collegio del controllo concomitante della Corte dei Conti, ha approvato la relazione sullo stato di avanzamento del progetto “Piano strategico ZES unica”, basandosi sul monitoraggio dell’impatto delle misure attuate e dell’azione amministrativa della Struttura di missione nel periodo compreso tra il 1° marzo 2024 e il 9 aprile 2025.

La Corte dei Conti, come noto, esercita un controllo concomitante con l’obiettivo di accelerare gli interventi di sostegno e rilancio dell’economia nazionale sui principali piani, programmi e progetti relativi a tali obiettivi, ad esclusione di quelli previsti o finanziati dal PNRR. Tra le aree oggetto di controllo della Corte, rientra quella relativa alla Competitività e incentivi alle imprese, all’interno della quale è incluso il Piano strategico della ZES unica, adottato il 31 ottobre 2024. In questo contesto rientra l’approvazione della succitata Delibera, i cui dti di riepilogo sono di seguito riportati.

Risultati delle Autorizzazioni Uniche (anni 2024 e 2025)

Per quanto riguarda l’Autorizzazione Unica, sulla base dei dati comunicati dalla Struttura di missione alla Corte dei Conti in data 17 aprile 2025, dal 1° marzo 2024 al 9 aprile 2025 il Sistema ZES unica ha registrato un’intensa attività istruttoria: complessivamente sono pervenute 983 istanze di autorizzazione unica, di cui 499 (50,8 %) hanno ricevuto esito positivo, 221 (22,5 %) sono state annullate o rigettate, mentre 263 (26,8 %) risultano ancora pendenti. Inoltre, sono state ricevute 575 comunicazioni preventive, utili a comprendere se il progetto/iniziativa che si intende presentare ha i requisiti per richiedere una Autorizzazione Unica.

Le istanze accolte corrispondono a investimenti potenziali pari a 2,8 miliardi di euro e a un impatto occupazionale stimato in 9.816 unità.

Considerando il solo 2025, dal 1° gennaio al 9 aprile, risultano pervenute 260 domande di autorizzazione unica e sono stati rilasciati 164 provvedimenti.

Sul piano temporale, il Collegio rileva un netto miglioramento nei tempi di rilascio dei provvedimenti: nel corso del 2024, il tempo medio di conclusione dell’istruttoria si è attestato in 98,5 giorni, mentre per le istanze presentate a partire dal 1° marzo 2024 il dato scende a 53,7 giorni. Questo risultato testimonia l’efficacia delle procedure semplificate introdotte e l’impegno delle strutture coinvolte nell’abbattimento dei tempi autorizzativi.

Dati sul credito di imposta investimenti nella ZES (anno 2024)

Per quanto riguarda il credito di imposta invesstimenti ZES, nell’ambito dell’attività di monitoraggio della Struttura di missione e dei dati forniti ad essa dall’Agenzia delle Entrate, in data 5 aprile 2025, risultano presentate per il 2024, 6.885 richieste, per un importo complessivo di 2.5 miliardi di euro e un valore già reso disponibile ai richiedenti pari a circa 2 miliardi di euro. Rimangono in fase di verifica 549 milioni di euro di crediti.

Su un ammontare totale di investimenti pari a circa 3,93 miliardi di euro, che corrispondono ad un valore medio degli investimenti di 432.448 euro, si rileva che essi riguardano nel complesso oltre 9.000 strutture, di cui 1.877 con valore degli investimenti compreso tra 500.001 e 1 mln di euro e 13 che superano il valore di 1 mln di euro.

Vale la pena evidenziare che più della metà delle richieste (5.821 strutture) hanno riguardato investimenti inferiori a 300.000 euro.

Il dettaglio per Regione del monitoraggio evidenzia come la Campania concentri il 35,8% degli investimenti ammessi, con una dotazione media per struttura di 432.448 euro; segue la Sicilia con il 21,4% degli investimenti ammessi e un valore medio di investimenti per struttura pari a 407.901 euro; e, poi, la Puglia in cui si concentra il 18,05% degli investimenti ammessi, con una dotazione media per struttura di 443.152 euro.

In conclusione, i dati descritti nella Delibera n. 23/2025/CCC confermano come la ZES unica stia producendo effetti positivi in termini di semplificazione amministrativa, attrazione di investimenti e creazione di occupazione nel Mezzogiorno.

In particolare, la riduzione significativa dei tempi di autorizzazione e l’ampio utilizzo del credito d’imposta rappresentano elementi di successo che consolidano la centralità della ZES unica nella strategia di rilancio delle aree meridionali.

Si evidenzia che i dati fanno riferimento al periodo compreso tra il 1° marzo 2024 e il 9 aprile 2025 e che alla data del presente documento potrebbero esserci ulteriori aggiornamenti.

A tal riguardo, in occasione dell’ultima tappa del roadshow del 10 giugno u.s. a Catanzaro, attività prevista dal Protocollo d’intesa tra la Struttura di missione e Confindustria per favorire la conoscenza delle opportunità offerte dalla ZES unica sui territori, il Coordinatore della Struttura ha comunicato dati ulteriormente aggiornati: i provvedimenti di Autorizzazione Unica rilasciati tra il 2024 e il 2025 sono pari a 667.

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AGEVOLAZIONI | Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design: pubblicati atto di indirizzo MEF su distinzione tra crediti inesistenti e non spettanti e dati MIMIT su certificazione.

In riferimento alle nostre precedenti news sul credito di Imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design (R&S&D&I), riportiamo di seguito due aggiornamenti:

  1. Atto di indirizzo pubblicato dal MEF. Lo scorso 1° luglio il MEF ha pubblicato un atto di indirizzo (allegato) che chiarisce in modo rilevante la distinzione tra crediti d’imposta “inesistenti” e “non spettanti”. Si tratta di una precisazione di carattere generale, ma che assume particolare rilievo proprio per l’ambito del credito R&S&D&I, anche in relazione ai controlli e alle eventuali sanzioni.
  2. Certificazione del Credito. Il MIMIT ha recentemente fornito alcuni dati relativi al processo di certificazione del credito, che alleghiamo, e che offrono un quadro aggiornato e utile per l’analisi e la valutazione dello strumento.

Di seguito una breve nota sull’atto di indirizzo pubblicato dal MEF.

L’atto di indirizzo sottolinea l’importanza della certificazione degli investimenti in R&S&I&D. Com’è noto la certificazione, rilasciata da soggetti qualificati, attesta la conformità delle attività e dei costi, fornendo una garanzia sia per le imprese sia per l’Amministrazione finanziaria. Ricordiamo infatti, che in presenza di una certificazione valida, l’Amministrazione non può contestare l’esistenza del credito per motivi tecnici, salvo evidenza di frode o dolo.

Rilevanza della distinzione

Il documento introduce una più rigorosa distinzione normativa e sanzionatoria tra le fattispecie di:

  • Crediti non spettanti (art. 1, comma 1, lett. g-quinquies): crediti formalmente esistenti ma utilizzati in violazione delle modalità previste, ad esempio per errori su importi, tempi o adempimenti.
  • Crediti inesistenti (art. 1, comma 1, lett. g-quater): crediti privi dei presupposti oggettivi o soggettivi, o ottenuti tramite artifici o documentazione falsa.

Sotto il profilo sanzionatorio, per i crediti inesistenti, è prevista una sanzione del 70% (raddoppiata in caso di frode). Per i crediti non spettanti, si applicano sanzioni in base al tipo di violazione.

I termini per gli atti di recupero sono entro il 31 dicembre del 5° anno per i crediti non spettanti ed entro il 31 dicembre dell’8°anno per i crediti inesistenti.

Nella sua parte finale l’atto ricorda che il contribuente può dotarsi di una certificazione rilasciata da soggetti qualificati e ammessi a sottoscriverla, che attesti che le attività svolte rientrano tra quelle ammissibili; che questa certificazione fornisce garanzia ex ante sulla spettanza del credito e che ha valore vincolante per l’Amministrazione finanziaria sotto il profilo tecnico.

Infatti, se il credito è coperto da certificazione, l’Amministrazione non può disconoscerne la spettanza non può rimettere in discussione la qualificazione tecnica delle attività. Può intervenire solo in casi di dolo, colpa grave o falsità documentale.

Questo atto di indirizzo può rappresentare un ulteriore passo verso una maggiore chiarezza e certezza giuridica per le imprese che beneficiano di crediti d’imposta, in particolare nel settore R&S&I&D e mira a ridurre il contenzioso e a uniformare l’azione dell’Amministrazione.

Area Servizi alle Imprese (Marcella Villano    089.200841     [email protected])ATTO-DI-INDIRIZZO-firmato Dati certificazioni RS divXIV_2025_05_28




LAVORO | CCNL Industria Metalmeccanica – aggiornamento incontro 15 luglio 2025

Federmeccanica informa che lo scorso 15 luglio si è tenuto l’incontro con le Organizzazioni Sindacali per la riapertura della trattativa per il rinnovo del CCNL di categoria.

Nel corso del confronto è stata rappresenta l’attuale situazione molto critica che le Imprese stanno vivendo, alla luce anche degli ultimi accadimenti (dazi) che potrebbero determinare effetti negativi molto rilevanti per l’intera Industria e in particolare per il Settore Metalmeccanico.

È stata ribadita la volontà di Federmeccanica di rinnovare il CCNL, sottolineando la necessità di contestualizzare il rinnovo che deve quindi essere calato nella realtà.

É necessario avere un approccio pragmatico e ricercare soluzioni sostenibili per tutte le imprese che diano risposte alle persone.

È stato fatto presente che il passaggio dallo scontro al confronto e dal conflitto al dialogo, deve portare a mettere da parte lo scontro e il conflitto.

Federmeccanica ha anche ricordato che serve coraggio, ma questo deve essere accompagnato da senso di responsabilità.

Infine è stata data disponibilità a discutere in incontri tematici le varie materie, e sono state invitate tutte le parti a concentrarsi su quello che unisce per poi affrontare comunque tutte le questioni, anche quelle più problematiche.

Le Organizzazioni Sindacali, nei loro interventi, hanno apprezzato i messaggi di Federmeccanica esprimendo i seguenti concetti:

  • la volontà condivisa di rinnovare il Contratto e di fare insieme, bene, nei tempi necessari;
  • la necessità di guardare avanti e di puntare sull’innovazione;
  • l’esigenza di contestualizzare la trattativa e di porre al centro la questione industriale.

Federmeccanica ha ribadito di aver sempre operato “per” rinnovare il CCNL e la proposta datoriale non è mai stata contro qualcosa o contro qualcuno.

L’incontro si è concluso con l’individuazione di tre date nel mese di settembre, quali 11 – 18 e 25.

Si trasmette, in allegato, la nota stampa di Federmeccanica e Assistal che riporta alcuni dei punti emersi nel corso della riunione.

All.to

Nota Federmeccanica incontro sindacati 15 luglio 2025

RELAZIONI INDUSTRIALI: 

Giuseppe Baselice  089200829  [email protected]

Francesco Cotini  089200815  [email protected]

 




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