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AMBIENTE | Report settimanale ambiente 25-29 agosto 2025
Decreto-legge “Terra dei Fuochi” – Aggiornamento
Trasmettiamo, in allegato, il testo del DL n. 116 del 2025, cd. “Terra dei fuochi”, licenziato nella riunione del Consiglio dei ministri del 30 luglio scorso e in scadenza per la conversione il 7 ottobre.
Il decreto è stato assegnato alla Commissione Giustizia di Palazzo Madama, dove l’avvio dell’esame è calendarizzato per mercoledì 3 settembre.
Il provvedimento – come si legge nella relazione – mira a rafforzare il diritto ambientale e penale, con l’obiettivo di contrastare i traffici illeciti di rifiuti, tutelare la salute pubblica e accelerare le bonifiche, soprattutto nella Terra dei Fuochi.
L’articolo 1 modifica il Testo Unico Ambientale (d.lgs. 152/2006):
- introduce la sospensione o cancellazione dall’Albo gestori ambientali per le imprese di autotrasporto inadempienti;
- riforma l’abbandono dei rifiuti distinguendo tre ipotesi: rifiuti non pericolosi (contravvenzione più severa), abbandono con danno alla salute o in siti contaminati (delitto con pene da 6 mesi a 5 anni), e abbandono di rifiuti pericolosi (delitto punito fino a 6 anni e mezzo).
- La gestione non autorizzata di rifiuti e le discariche abusive (art. 256 TUA) diventano delitti, con pene aggravate.
- Inasprite anche le sanzioni per la combustione illecita (art. 256-bis), con aggravanti in caso di incendi.
- Il traffico illecito è rinominato “spedizione illegale di rifiuti” (art. 259) e introdotti gli articoli 259-bis e 259-ter, con aggravanti per attività imprenditoriali e reati colposi.
- Prevista la sospensione della patente per chi abbandona rifiuti con veicoli.
- L’articolo 2 esclude i nuovi reati ambientali dalla particolare tenuità del fatto.
- L’articolo 3 estende l’arresto in flagranza differita.
- L’articolo 4 autorizza operazioni sotto copertura per i reati ambientali.
- L’articolo 5 consente l’amministrazione giudiziaria delle aziende coinvolte.
- L’articolo 6 aggrava le sanzioni del d.lgs. 231/2001 per le società.
- L’articolo 7 razionalizza le norme su abbandono di rifiuti lungo le strade, punendo anche piccoli getti.
- L’articolo 8 introduce l’uso della Carta nazionale del suolo come prova penale.
- Gli articoli 9-11 stanziano fondi e poteri speciali per la bonifica della Terra dei Fuochi, garantiscono contributi alle famiglie evacuate e prorogano l’emergenza nelle Marche fino al 2025.
Seguirà una nota di maggior dettaglio; contestualmente, vi invitiamo a trasmettere osservazioni e proposte di modifica all’articolato, entro il 5 settembre p.v., ore 12.00, al fine di predisporre documentazione di posizionamento come Confindustria.
DDL Semplificazione per le imprese – Aggiornamento
Trasmettiamo, in allegato, la bozza del Disegno di legge recante misure di semplificazione per le imprese, approvata dal Consiglio dei Ministri il 4 agosto u.s..
Il provvedimento interviene su diversi ambiti – tra cui il fisco, lavoro e attività economiche e comprende numerosi interventi in materia ambientale, in linea con le proposte avanzate da Confindustria, da ultimo raccolte nel documento sulle “semplificazioni a costo zero”.
In particolare, nella bozza di DDL sono presenti le seguenti proposte Costo Zero:
- Bonifiche: sebbene molto ridimensionata a seguito del parare negativo MASE su molti profili;
- Materie prime strategiche (calcare): proposta di Confindustria ripresa integralmente;
- Industrie insalubri: proposta di Confindustria accolta integralmente;
- Trasporto rifiuti: proposta di Confindustria accolta integralmente, sebbene si sia ancora in attesa di conferma da parte del MIT, che starebbe predisponendo una riformulazione;
- Impiego rifiuti pericolosi: la nostra proposta è stata lievemente riformulata, con la sostituzione dell’allegato V con l’Allegato III.
Rispetto alle misure contenute nella bozza allegata, ci risulta essere stata eliminata quella sul riutilizzo delle acque, per parere contrario del MASE.
Sarà nostra cura continuare a tenervi aggiornati sugli sviluppi futuri.
Regolamento (UE) 2019/1021 sui POP – Gestione e smaltimento dei trasformatori contenenti PCB: Riscontro MASE interpello Confindustria
Facendo seguito a quanto comunicato con il resoconto dello scorso 2-6 giugno, vi informiamo che il MASE ha fornito riscontro all’interpello presentato da Confindustria in materia di gestione e smaltimento dei trasformatori contenenti PCB.
Confindustria, con istanza di interpello aveva, infatti, chiesto un chiarimento interpretativo in merito all’applicazione del Regolamento (UE) 2019/1021 relativo agli inquinanti organici persistenti (POP), con particolare riferimento alla gestione e allo smaltimento di trasformatori contenenti policlorobifenili (PCB) in concentrazioni comprese tra lo 0,005% e lo 0,05% in peso.
In particolare, si chiedeva se, in forza del Regolamento (UE) 2019/1021, i detentori di trasformatori con PCB tra 50 e 500 mg/kg dovessero comunque procedere allo smaltimento entro il 31 dicembre 2025, oppure se continuasse a trovare applicazione la disciplina di cui all’art. 5, comma 4, del D.lgs. n. 209 del 1999.
- Il riscontro del MASE
Il MASE – con la nota allegata – ha precisato che:
- “Entro il 31 dicembre 2025, tutte le apparecchiature contenenti PCB oltre soglia, ossia in concentrazioni superiori allo 0,005% in peso e con volume superiore a 0,05 dm³, dovranno essere ritirate dalla circolazione, ossia messe fuori servizio, bonificate o smaltite.”
- Il D.lgs. n. 209/1999, che prevedeva l’utilizzo fino al termine della vita utile per i trasformatori con PCB tra 0,005% e 0,05% in peso, “va ora letto alla luce delle successive prescrizioni del Regolamento […], sancendo obblighi più stringenti di eliminazione progressiva degli articoli contenenti PCB, da completare entro e non oltre il termine ultimo del 31 dicembre 2025”.
- La clausola di salvaguardia contenuta nel Regolamento è volta a preservare le modalità tecniche e operative di smaltimento già stabilite dal D.lgs. 209/1999 e dalla Direttiva 96/59/CE, “ma non anche a derogare alle nuove scadenze fissate dal Regolamento, le cui prescrizioni sono direttamente applicabili nell’ordinamento interno e prevalenti rispetto a norme nazionali divergenti”.
- Per quanto riguarda le modalità di gestione dei rifiuti, “sono autorizzate le operazioni di smaltimento e recupero […], purché vengano effettuate in modo tale da assicurare la distruzione o la trasformazione irreversibile degli inquinanti organici persistenti”, tra cui:
- D9 Trattamento fisico-chimico
- D10 Incenerimento a terra.
In sintesi, il Ministero conferma che l’uso di apparecchiature contenenti PCB è tollerato solo fino al 31 dicembre 2025, termine ultimo non prorogabile.
Consultazione pubblica CE su Circular Economy Act – Richiesta contributi entro il 13 ottobre 2025
La Commissione europea ha avviato lo scorso 1° agosto una consultazione pubblica sul futuro Circular Economy Act, la legge quadro prevista entro la fine del 2026 che mira ad accelerare la transizione verso un’economia più circolare e a rafforzare la sicurezza economica, la resilienza, la competitività e la decarbonizzazione dell’Unione europea. L’iniziativa si propone in particolare di istituire un mercato unico per le materie prime seconde, di incrementare l’offerta di materiali riciclati di alta qualità e di stimolarne la domanda.
Il Circular Economy Act, insieme alla Competitiveness Compass e al Clean Industrial Deal, rappresenta uno degli strumenti centrali attraverso cui la Commissione punta a raddoppiare il tasso di circolarità dell’Unione. In questo senso, la consultazione è finalizzata alla raccolta di informazioni, pareri e contributi utili a individuare ostacoli e opportunità legati al rafforzamento dell’economia circolare in Europa.
La consultazione è disponibile al seguente link: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14812-Circular-Economy-Act_en
Confindustria risponderà alla consultazione e, a tal fine, ha richiesto contributi al GDL interessato dalla tematica.
REMINDER – Consultazione pubblica UE Semplificazione della legislazione ambientale: Richiesta contributi entro il 3 settembre 2025
Ricordiamo che, il 22 luglio u.s. la Commissione europea ha avviato una Call for Evidence in vista della futura proposta di semplificazione della normativa ambientale dell’UE.
L’obiettivo è ridurre gli oneri amministrativi, con particolare attenzione alle esigenze delle imprese.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del pacchetto legislativo “Omnibus”, attualmente in fase di definizione, e riguarda in particolare i seguenti ambiti:
- Economia circolare;
- Emissioni industriali;
- Gestione dei rifiuti.
Attraverso la consultazione, la Commissione intende raccogliere osservazioni volta a individuare margini di semplificazione e razionalizzazione della normativa, in linea con il programma di lavoro della Commissione per il 2025, che prevede una riduzione del carico amministrativo del 25% per tutte le imprese e del 35% per le PMI (Competitivness Compass).
A questo proposito, vi chiediamo cortesemente di farci pervenire i vostri eventuali contributi entro e non oltre il 3 settembre p.v., ore 12.00, al fine di consentirci la predisposizione di un documento unitario di Confindustria da inviare alla Commissione nei tempi previsti.
Ulteriori dettagli sulla consultazione sono disponibili al seguente link: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say
Direttiva Quadro Rifiuti – Approvato testo Commissione ENVI
Informiamo che, lo scorso 15 luglio, la Commissione ENVI (Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare) del Parlamento europeo ha votato l’adozione del progetto di raccomandazione per la seconda lettura sulla modifica della Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti (Waste Framework Directive 2023/0234), approvando, di fatto, con 70 voti a favore, 0 contrari e 13 astenuti, l’accordo di trilogo (il cui testo è disponibile in allegato) raggiunto insieme al Consiglio in prima lettura.
La posizione in prima lettura del Consiglio era stata adottata formalmente il 23 giugno 2025, in seguito all’accordo politico raggiunto con il Parlamento nel contesto dei negoziati. Il testo contiene diverse disposizioni significative, in particolare per quanto riguarda i rifiuti alimentari e i rifiuti tessili, che rappresentano le principali novità del pacchetto legislativo. Il voto finale in seduta plenaria è atteso per il mese di settembre 2025.
I principali provvedimenti possono essere riassunti come segue:
Rifiuti alimentari
Gli Stati membri dovranno adottare le misure necessarie per raggiungere, entro il 31 dicembre 2030, i seguenti obiettivi nazionali di riduzione degli sprechi alimentari:
- ridurre gli sprechi alimentari nel settore della trasformazione e produzione alimentare del 10 %, rispetto alla media annuale registrata tra il 2021 e il 2023;
- ridurre gli sprechi alimentari pro capite, in maniera congiunta nei settori della distribuzione commerciale, ristorazione e domestico, del 30 %, sempre rispetto alla media annuale del periodo 2021–
È stato, inoltre, previsto un fattore correttivo per tenere conto delle fluttuazioni stagionali legate al turismo, e viene richiesto agli Stati membri di adottare misure concrete per facilitare la donazione di alimenti, al fine di contrastare lo spreco.
Rifiuti tessili
L’accordo introduce un sistema obbligatorio di responsabilità estesa del produttore (EPR) per i prodotti tessili e le calzature, che obbligherà i produttori a sostenere i costi di raccolta, gestione e trattamento di questi rifiuti. Inoltre, d’accordo con gli articoli 192 e 193 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFEU), sarà possibile, in Italia, mantenere in vigore un regime di responsabilità estesa del produttore per i rifiuti tessili applicabile anche alle microimprese, grazie al recente decreto-legge sui regimi di EPR nel tessile.
La formulazione finale del testo può essere considerata positiva, in particolare per quanto riguarda i provvedimenti collegati all’applicazione del principio di responsabilità estesa del produttore, che recepiscono le richieste di Confindustria, riconoscendo lo schema nazionale definito dal decreto-legge sulla filiera del tessile, risultato da un lavoro di concerto di Confindustria con il MASE. Un lungo lavoro è stato fatto anche con la rappresentanza permanente e con l’On. Flavio Tosi (EPP) relatore ombra nella Commissione ENVI.
A seguito del voto in plenaria, il periodo di recepimento della direttiva sarà di 20 mesi dall’entrata in vigore, seguirà una revisione complessiva della normativa entro il 31 dicembre 2029, per valutarne l’attuazione e l’efficacia.
Sarà nostra cura continuare a tenervi aggiornati.
EUDR – Risposta Commissione UE alla lettera di BusinessEurope sull’attuazione del Regolamento EUDR
La Commissione Europea ha risposto alla lettera di BusinessEurope riguardo all’attuazione del Regolamento UE sui prodotti privi di deforestazione (EUDR) e alla richiesta di semplificazione, che abbiamo sostenuto anche come Confindustria.
La lettera della Commissaria europea Jessika Roswall, si apre ringraziando BusinessEurope per il sostegno agli obiettivi del regolamento e per aver condiviso osservazioni e suggerimenti. Sottolinea come la Commissione tenga in grande considerazione il contributo degli stakeholder e sia impegnata a trovare soluzioni per semplificare le procedure e ridurre gli oneri amministrativi, pur nel rispetto dei limiti fissati dalla normativa.
La Commissaria ricorda che la Commissione ha già presentato, lo scorso aprile, un pacchetto di semplificazione dell’EUDR e, a maggio, ha adottato la classificazione dei rischi di benchmarking. Ribadisce inoltre l’impegno a continuare ad ascoltare le preoccupazioni degli operatori e a raccogliere il loro input per conciliare l’efficacia della lotta contro la deforestazione e il degrado forestale con la necessità di non appesantire eccessivamente le imprese. Roswall riconosce anche il valore della partecipazione di BusinessEurope come osservatore nella piattaforma multistakeholder e assicura che i suggerimenti ricevuti saranno discussi più in dettaglio nel prossimo incontro, previsto per settembre 2025. La lettera si chiude con l’auspicio di proseguire in una stretta collaborazione tra Commissione e BusinessEurope.
CSRD – Presentato standard volontario per le PMI (VSME)
Ricordiamo che, la Commissione europea ha adottato lo scorso 30 luglio una raccomandazione sulla rendicontazione volontaria di sostenibilità per le PMI. In particolare, la raccomandazione presenta uno standard volontario specifico per le PMI che non rientrano nel campo di applicazione della Direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese (CSRD) e per aiutarle a rispondere a richieste specifiche di informazioni sulla sostenibilità da parte di grandi istituzioni e società finanziarie.
Maggiori informazion sono disponibili al seguente link.
ISPRA – Presentato il quarto Rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia
Segnaliamo che sul sito di ISPRA è disponibile il quarto Rapporto ISPRA “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio. Edizione 2024”.
Dal Rapporto emerge che la superficie del territorio italiano a pericolosità frane dei Piani di Assetto Idrogeologico, PAI, è aumentata del 15%, passando dai 55.400 km² del 2021 ai 69.500 km² del 2024, pari al 23% del territorio nazionale.
Le aree classificate a maggiore pericolosità (elevata P3 e molto elevata P4) dall’8,7% passano al 9,5% del territorio nazionale. Nel 2024, il 94,5% dei comuni italiani è a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe.
Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link.
ANGA – Richiesta di rimborso del contributo di iscrizione al RENTRI da parte degli operatori
L’Albo Nazionale Gestori Ambientali, comunica che gli operatori che intendano richiedere il rimborso di somme erroneamente versate a titolo di contributo annuale e di diritto di segreteria dovranno scaricare e compilare l’apposito modulo di richiesta, disponibile al link in calce alla presente.
Il modulo di richiesta, debitamente compilato, dovrà essere trasmesso esclusivamente via PEC all’indirizzo: [email protected], riportando come oggetto della comunicazione:
“NOME – COGNOME – Richiesta di rimborso contributo iscrizione al RENTRI”.
La medesima procedura si applica anche ai soggetti delegati, così come definiti all’art. 18 del Decreto n. 59/2023, che abbiano effettuato il versamento per conto dei produttori iniziali.
Eventuali richieste di chiarimento da parte degli operatori interessati potranno essere inviate alla Direzione generale Economia Circolare e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, all’indirizzo e-mail: [email protected].
Link per scaricare il modulo: Richiesta per rimborso contributo iscrizione al RENTRI
REMINDER – DDL di Delegazione europea 2025: Richiesta contributi entro il 12 settembre p.v.
In allegato è disponibile la bozza del DDL di Delegazione europea 2025, contenente la delega al Governo per attuare gli ultimi provvedimenti emanati dall’Unione europea, unitamente alla Relazione Tecnica e alla Relazione Illustrativa.
Per quanto riguarda le diposizioni di interesse, segnaliamo, in particolare:
- Articolo 9 – Adeguamento al Regolamento (UE) 2024/1157 sulle spedizioni dei rifiuti
L’articolo conferisce delega al Governo per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2024/1157 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024, relativo alle spedizioni di rifiuti, che abroga il regolamento (CE) n. 1013/2006.
I princìpi e criteri direttivi includono:
- l’introduzione di sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, in linea con l’articolo 63 del regolamento, anche in deroga ai limiti ordinari previsti dalla legge n. 234/2012, e la definizione delle procedure e delle autorità competenti per la loro irrogazione;
- l’individuazione delle autorità responsabili per le ispezioni (art. 61), l’attuazione (art. 75), la cooperazione (art. 65), e la designazione dei rappresentanti nazionali presso il gruppo di controllo europeo (art. 66);
- l’adeguamento del quadro normativo vigente, incluse le disposizioni del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, per garantire la piena applicazione del regolamento.
- Allegato A – Punto 4: Recepimento della direttiva (UE) 2024/3019 sul trattamento delle acque reflue urbane
Il punto 4 dell’Allegato A prevede il recepimento della direttiva (UE) 2024/3019 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2024, relativa al trattamento delle acque reflue urbane, che modifica la direttiva 91/271/CEE.
Al momento, la direttiva è inserita tra gli atti dell’Unione europea da recepire tramite decreto legislativo adottato secondo i princìpi e criteri direttivi generali di cui all’articolo 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, senza ulteriori princìpi specifici indicati nel testo del disegno di legge.
Segnaliamo, inoltre, l’articolo 8 – Adeguamento al regolamento (UE) 2024/1244 sulla comunicazione dei dati ambientali e portale sulle emissioni industriali.
L’articolo 8 reca delega al Governo per l’adeguamento della normativa nazionale al regolamento (UE) 2024/1244 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 aprile 2024, relativo alla comunicazione dei dati ambientali delle installazioni industriali e alla creazione di un portale pubblico sulle emissioni industriali, che abroga il regolamento (CE) n. 166/2006.
I princìpi e criteri direttivi prevedono:
- la realizzazione di strumenti telematici nazionali per la pubblicazione dei dati, accessibili gratuitamente e senza registrazione;
- il riordino e la semplificazione delle comunicazioni ambientali, valorizzando le informazioni già presenti nei sistemi pubblici;
- la facoltà per le autorità regionali di presentare le dichiarazioni sulle emissioni per conto dei gestori di impianti di allevamento e acquacoltura;
- la definizione, con successivi decreti attuativi, di criteri e formati per effettuare la valutazione sulla qualità dei dati forniti con le dichiarati annuali;
- prevedere disposizioni transitorie per garantire la raccolta dei dati presso i gestori, mantenendone la responsabilità sulla qualità, fino alla piena interoperabilità dei sistemi;
- l’introduzione di sanzioni efficaci e proporzionate, introducendo strumenti deflattivi del contenzioso (es. diffida ad adempiere), e la destinazione dei relativi proventi al rafforzamento dei controlli;
- il coordinamento e l’eventuale abrogazione della normativa nazionale incompatibile.
Vi invitiamo a trasmettere eventuali commenti e osservazioni sui principi e criteri direttivi relativi alle disposizioni sopra citate, segnalando altresì, qualora riteniate opportuno prevedere criteri specifici anche per la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane indicata nell’Allegato A, le eventuali proposte di formulazione. A tal fine, vi chiediamo cortesemente di far pervenire le vostre osservazioni entro e non oltre il 10 settembre p.v.
_ddl 1625__444213 1. ddl deleg europea 2025 17.07.2025 ore 21.45 testo pulito 2. RI deleg europea 2025 17.7.2025 ore 21.45 testo pulito 3. RT deleg europea_2025 17.7.2025 ore 21.45 pulito 2025-07-17 DF-l160725-EUDR Implementation Commissioner Roswall DDL semplificazione per le imprese 04.08_clean DEF Provisional agreement_ENVI_AG(2025)772164_EN Riscontro Interpello in materia ambientale ex art. 3-septiesInterpello in materia ambientale ex art. 3-septies del D.lgs. 152_2006 _Confindustria 04.06.2025
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