Grano duro, l’Italia produrrà il 20% in più
Il Tar annulla il decreto sulle Aree Idonee
Italia e Giappone, asse contro caro materie prime e terre rare
LAVORO | Incentivi per l’assunzione di giovani under 35 e donne: pubblicate le circolari operative INPS
L’INPS ha pubblicato sul proprio portale le circolari n. 90 e n. 91 del 12 maggio u.s., in allegato, con le quali fornisce indicazioni operative per la fruizione degli incentivi alle assunzioni rispettivamente di giovani under 35 e donne.
Come noto, lo scorso 9 maggio, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali aveva pubblicato, sul proprio portale – area Pubblicità Legale, i decreti ministeriali Lavoro-Mef, di attuazione dei bonus per giovani e donne previsti dal Decreto Coesione (D.L. 60/2024).
I due provvedimenti, hanno definito i criteri e le modalità operative dell’esonero contributivo totale per l’assunzione a tempo indeterminato o la trasformazione del contratto in un rapporto di lavoro stabile, di lavoratori under 35 che non sono mai stati occupati a tempo indeterminato e di donne prive di impiego regolarmente retribuito.
Entrambe le misure, finanziate dal Programma giovani, donne, lavoro 2021-2027 prevedono un doppio binario di attuazione poiché sottoposte in parte alla necessaria autorizzazione Ue.
Grazie a un’intensa attività di confronto tra Ministero e Commissione Europea è stato possibile svincolare la richiesta di bonus valida per tutto il territorio nazionale da quella “speciale” per le aree ZES (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), dando ai datori di lavoro privati che abbiano assunto dal primo settembre 2024, la possibilità di accedere al beneficio per le assunzioni a tempo indeterminato di under 35 (massimo 500 euro al mese per 2 anni) o di donne disoccupate da oltre 24 mesi (massimo 650 euro per 2 anni), ovunque residenti.
Per i contratti nella Zona Economica Speciale, che si avvalgono di condizioni di favore, l’esonero maggiorato segue invece la disciplina europea che prevede la possibilità di effettuare domanda dopo l’Autorizzazione della Commissione (31 gennaio 2025) e ne definisce rigidamente l’iter.
Si trasmettono in allegato i testi delle circolari INPS, a cui si rimanda per i necessari approfondimenti.
All.ti
Circolare-numero-90-del-12-05-2025 Circolare-numero-91-del-12-05-2025
RELAZIONI INDUSTRIALI:
Giuseppe Baselice 089200829 [email protected]
Francesco Cotini 089200815 [email protected]
LAVORO | Convegno: “Sicurezza sul lavoro – Prevenzione, responsabilità, nuove sfide” martedì 20 maggio 2025 ore 09.00 presso Confindustria Salerno
Il prossimo 20 maggio, ore 09.00, presso la nostra sede, si terrà il convegno “Sicurezza sul lavoro – Prevenzione, responsabilità, nuove sfide”.
L’evento, organizzato dal Comitato Consultivo Provinciale INAIL, di cui siamo componenti, intende:
- analizzare i dati infortunistici della provincia di Salerno;
- riflettere sul valore dei “near miss” come strumento di prevenzione;
- confrontare le diverse prospettive (RLS, datori di lavoro, RSPP);
- rafforzare il ruolo della formazione attraverso il coinvolgimento degli Organismi Paritetici;
- diffondere le buone pratiche tramite le esperienze aziendali virtuose;
- coinvolgere istituzioni, imprese e lavoratori in un dialogo costruttivo.
Per la partecipazione all’evento è necessario registrare la propria presenza al seguente link https://forms.gle/WPAxikMcrgUD7rys5 o scannerizzare il QrCode presente sulla locandina allegata
Convegno Sicurezza sul lavoro – prevenzione, responsabilità, nuove sfide
in allegato il programma dell’iniziativa.
Programma_Convegno_20_MAGGIO_CoCoPro_2025
RELAZIONI INDUSTRIALI:
Giuseppe Baselice 089200829 [email protected]
Francesco Cotini 089200815 [email protected]
AMBIENTE | report settimanale ambiente 5 – 9 maggio 2025
Direttiva IED – La Commissione invia nuova lettera di messa in mora per l’Italia
La Commissione europea ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all’Italia (INFR(2013)2177) per non aver recepito in modo completo e corretto la Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED). In particolare, l’Italia risulta non aver rispettato alcune disposizioni della Direttiva con riferimento all’impianto siderurgico “Acciaierie d’Italia” (ex ILVA) di Taranto.
La Corte di giustizia dell’Unione europea, con sentenza del 25 giugno 2024 (causa C-626/22), ha stabilito che la normativa italiana vigente non risulta conforme alla Direttiva sulle emissioni industriali. In particolare, la legislazione nazionale non considera adeguatamente l’impatto degli impianti sulla salute pubblica, non contempla tutti gli inquinanti nocivi generati dall’impianto nel rilascio delle autorizzazioni ambientali e non prevede la sospensione dell’attività in caso di violazioni che comportino un pericolo immediato per la salute umana o per l’ambiente. L’Italia, inoltre, non garantisce che l’impianto Acciaierie d’Italia operi in conformità con la normativa europea in materia di emissioni industriali, con conseguenze rilevanti per la salute pubblica e la salvaguardia ambientale.
Alla luce di tali criticità, la Commissione europea ha quindi ritenuto opportuno trasmettere una nuova lettera di costituzione in mora, assegnando alle autorità italiane un termine di due mesi per fornire una risposta e adottare le misure necessarie a sanare le irregolarità riscontrate. In caso di risposta insoddisfacente, la Commissione potrà procedere con l’emissione di un parere motivato.
Aggiornamento dossier europei – Regolamento UE sui veicoli fuori uso (ELV); Direttiva Green Claims
Di seguito, inviamo, alcuni aggiornamenti in merito ai seguenti dossier europei:
- Regolamento UE sui veicoli fuori uso (ELV)
Durante il COREPER I del 30 aprile u.s., la Presidenza polacca del Consiglio ha confermato l’intenzione di raggiungere un orientamento generale sul Regolamento relativo ai veicoli fuori uso nel Consiglio Ambiente del 17 giugno. In preparazione a tale appuntamento, ha chiesto al COREPER un orientamento sulla definizione di “rifiuti post-consumo” e sul suo allineamento con il Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR). In particolare, la Presidenza ha invitato gli Stati membri a esprimere la propria preferenza fra due opzioni:
- introdurre un elenco di Paesi idonei al riciclo delle plastiche recuperate dai rifiuti post-consumo, che potrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Regolamento (simile all’approccio del Regolamento sulle spedizioni di rifiuti);
- promuovere localmente l’uso di plastica riciclata da parte dei produttori dell’Unione, ad esempio tramite l’eco-modulazione delle tariffe della responsabilità estesa del produttore (EPR).
La Presidenza ha richiesto agli Stati membri di focalizzarsi esclusivamente su questi aspetti specifici, rinviando ad ulteriori riunioni del COREPER la discussione approfondita degli altri elementi della proposta.
La Commissione europea ha chiarito che, sebbene il Regolamento abbia l’obiettivo di migliorare il riciclo dei rifiuti plastici, la modifica della definizione di “rifiuti post-consumo” e l’introduzione di condizioni specifiche per le plastiche riciclate al di fuori dell’UE non rientrano nella sua proposta originale. La CE ha ricordato che l’obiettivo del 25% di contenuto riciclato si basa su uno studio del JRC, che definisce la nozione di rifiuto post-consumo. Un cambiamento di tale definizione comporterebbe ulteriori difficoltà nella verifica della conformità. Inoltre, la Commissione ha sottolineato che la valutazione d’impatto alla base della proposta è solida e che al momento mancano evidenze scientifiche a sostegno delle misure proposte dalla Presidenza. Pertanto, la Commissione non ha appoggiato nessuna delle opzioni proposte e ha ribadito che ogni misura deve essere coerente con gli obblighi internazionali dell’UE, pratica, efficace e finalizzata a evitare rischi di elusione. L’approccio dell’UE, ha aggiunto, deve essere guidato da obiettivi ambientali, come il miglioramento del riciclo dei rifiuti, e che tale obiettivo può essere sostenuto garantendo una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento interno di materiali riciclati nell’UE. La Commissione ha infine insistito sulla necessità di soluzioni che siano semplici, supportino la crescita dell’industria europea del riciclo e garantiscano sicurezza di approvvigionamento per il settore automobilistico europeo.
Durante il dibattito sono intervenuti tutti gli Stati membri, tranne i Paesi Bassi. Tutti gli Stati intervenuti hanno richiesto misure compatibili con le norme del WTO. Belgio e Lussemburgo hanno dichiarato di non aver ancora definito una posizione precisa, mentre cinque Stati membri (Lettonia, Italia, Lituania, Estonia e Finlandia) hanno espresso solo osservazioni preliminari, riservandosi di chiarire ulteriormente la loro posizione in seguito.
Durante la discussione, tutti gli Stati membri, tranne i Paesi Bassi, sono intervenuti. Tutti hanno chiesto misure compatibili con le norme del WTO (World Trade Organization). Belgio e Lussemburgo hanno ammesso di non avere una posizione definita, mentre cinque Stati membri (Lettonia, Italia, Lituania, Estonia e Finlandia) hanno espresso solo osservazioni preliminari, riservandosi una posizione futura.
Sull’allineamento della definizione di rifiuto post-consumo al PPWR:
- Favorevoli: Francia, Lituania, Malta, Repubblica Ceca, Svezia, Ungheria e Portogallo;
- Scettici o contrari: Slovacchia (scettica), Bulgaria (contraria).
Sulle due opzioni relative ai meccanismi per garantire l’equivalenza degli standard ambientali:
Opzione 1 (elenco di Paesi idonei al riciclo):
- Favorevoli: Francia, Lituania, Ungheria, Croazia, Cipro, Finlandia, Grecia;
- Contrari: Germania, Spagna, Italia, Svezia, Slovacchia, Malta, Bulgaria, Austria, Lettonia;
- Da studiare ulteriormente/flessibili: Cipro, Danimarca.
Opzione 2 (promozione del contenuto locale di plastica riciclata tramite eco-modulazione EPR):
- Favorevoli: Irlanda, Svezia, Croazia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca (ultimi due sottolineano la competenza degli Stati membri);
- Contrari: Germania, Austria, Bulgaria, Finlandia;
- Da approfondire/flessibili: Francia, Danimarca;
Il Belgio ha sottolineato l’importanza di definire chiaramente l’ammontare della tariffa, mentre la Bulgaria non ha sostenuto la possibilità di una sua riduzione.
La Spagna potrebbe sostenere l’opzione 2 solo se fossero introdotte modifiche specifiche agli articoli 6 (obblighi) e 21 (eco-modulazione).
Germania, Svezia e Italia hanno richiesto alla Commissione un’analisi d’impatto delle norme commerciali se dovessero essere adottate misure in relazione agli articoli 6 e 21.
Una clausola di revisione biennale, proposta dalla Germania, ha ricevuto parere favorevole da parte di 11 Stati membri (Irlanda, Italia, Austria, Svezia, Belgio, Malta, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Slovenia e Finlandia). L’Austria ha richiesto uno studio di fattibilità sulla sua applicazione.
Sei Stati membri (Germania, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovenia, Austria e Lettonia) si sono opposti all’introduzione di una “clausola specchio”.
Nove Stati membri (Germania, Francia, Irlanda, Italia, Austria, Lussemburgo, Belgio, Croazia ed Estonia) hanno richiesto soluzioni orizzontali nell’ambito del futuro Regolamento sull’economia circolare.
Quattro Stati membri (Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) hanno sostenuto il mantenimento della proposta iniziale della Commissione riguardante i regimi EPR transfrontalieri, mentre l’Austria ha sottolineato difficoltà applicative.
Il Servizio giuridico del Consiglio ha valutato esclusivamente le opzioni proposte dalla Presidenza, rilevando che entrambe le proposte relative al riciclo delle plastiche presentano elementi di criticità dal punto di vista della conformità con le regole WTO, pur ritenendo accettabile il principio generale di equivalenza.
La Presidenza ha preso atto della divergenza di opinioni tra gli Stati membri, riconoscendo la necessità di ulteriori approfondimenti tecnici per raggiungere una posizione comune, confermando l’obiettivo di arrivare ad un orientamento generale al Consiglio Ambiente del 17 giugno.
Sarà nostra cura continuare a tenervi aggiornati.
- Direttiva Green Claims
Lo scorso 24 aprile si è tenuto il trilogo relativo alla Direttiva Green Claims, durante il quale la Presidenza polacca del Consiglio ha illustrato i progressi compiuti nel negoziato.
Per quanto riguarda i punteggi aggregati e le etichette, il Parlamento europeo, nello spirito di un compromesso, ha accettato di limitarne l’utilizzo esclusivamente alle metodologie riconosciute a livello UE o nazionale, in linea con l’approccio sostenuto dal Consiglio. Le due istituzioni hanno inoltre concordato che, ogni volta che siano presentati punteggi o etichette aggregati, dovranno essere obbligatoriamente comunicati anche i tre principali impatti ambientali correlati.
In merito alla verifica delle comunicazioni, il Parlamento ha accettato la proposta del Consiglio di eliminare l’obbligo di verifica preventiva (ex ante), ottenendo però in cambio l’introduzione di una scadenza massima di 30 giorni per la verifica, applicabile soltanto in casi giustificati. Le parti hanno trovato un accordo su un considerando chiarificatore riguardante i requisiti delle Pratiche Commerciali Sleali.
Per quanto riguarda la definizione di “etichetta ambientale”, il Parlamento ha accettato di tornare alla definizione inizialmente proposta dalla Commissione europea, sostenuta dal Consiglio. È stato mantenuto anche il riferimento diretto agli standard ISO per determinate categorie di etichette ecologiche, anche se la Commissione ha dichiarato di riservarsi un’ulteriore valutazione su tale punto.
La Presidenza ha inoltre evidenziato che il tema dell’accesso alla giustizia e delle sanzioni è stato il più complesso nell’ambito del negoziato; tuttavia, è riuscita a preservare gran parte della posizione del Consiglio, facendo al Parlamento alcune concessioni relativamente all’accesso a tribunali o ad altri organismi pubblici competenti.
In generale, la Presidenza ha osservato un orientamento favorevole del Parlamento verso la semplificazione delle procedure e verso misure che favoriscano la competitività delle imprese. Il Parlamento ha infatti mostrato apertura verso una procedura semplificata invece dell’introduzione tramite atti secondari.
Inoltre, sul tema delle dichiarazioni climatiche, il Parlamento ha espresso disponibilità a raggiungere un compromesso, inclusa la questione delle emissioni residue.
Infine, per quanto riguarda l’ambito di applicazione della Direttiva, il Parlamento ha ribadito la sua posizione favorevole ad escludere le microimprese dagli obblighi relativi alla giustificazione, comunicazione e verifica delle dichiarazioni ambientali, al fine di evitare loro un carico amministrativo sproporzionato, come previsto inizialmente dalla proposta della Commissione.
Durante la discussione, nessuno Stato membro è intervenuto.
La Commissione europea ha ribadito il suo orientamento verso la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi. Ha espresso, come già ricordato dalla Presidenza, la sua opposizione alla rimozione totale dell’esenzione prevista per le microimprese. Inoltre, ha informato le delegazioni di aver ricevuto diverse richieste tecniche dal Parlamento europeo, a cui fornirà risposta prima della prossima riunione trilaterale.
La Presidenza polacca ha concluso informando il COREPER dei risultati raggiunti nel secondo trilogo sulla Direttiva Green Claims tenutosi il 24 aprile scorso, annunciando inoltre che il prossimo trilogo (il terzo) è stato programmato per il 10 giugno.
Sarà nostra cura continuare a tenervi aggiornati.
DdL di Delegazione europea – Aggiornamento
La Commissione Politiche Ue della Camera, ricevuti tutti i pareri delle Commissioni in sede consultiva sugli emendamenti di competenza, ha concluso senza modifiche l’esame del DdL di Delegazione europea. Il testo approderà in Aula l’approvazione definitiva a partire dal 30 maggio.
EPR – MASE: Online il portale del Registro Nazionale dei Produttori (RENAP)
Lo scorso 7 maggio, è attivo il portale del Registro Nazionale dei Produttori (RENAP). Il RENAP, previsto dal Codice dell’ambientale, riunisce i soggetti sottoposti a un regime di responsabilità estesa del produttore (EPR): è strutturato in singoli registri, ciascuno dedicato alle diverse filiere soggette alla responsabilità estesa del produttore.
Il portale RENAP integra i registri già esistenti, come il “Registro A.E.E.” e il “Registro Pile e Accumulatori”. A questi si aggiunge, il “Registro Pneumatici”, per il quale l’avvio delle iscrizioni è previsto per il 14 maggio 2025, tramite un’apposita comunicazione effettuata sul portale dello stesso registro e sul sito istituzionale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
Le modalità operative per l’iscrizione e la trasmissione delle informazioni al RENAP sono state definite dal Decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica n. 144 del 15 aprile 2024.
A partire dal prossimo 14 maggio 2025, sarà attivata anche la sezione dedicata al nuovo Registro Pneumatici, la cui apertura ufficiale delle iscrizioni sarà comunicata sul portale del registro stesso e sul sito istituzionale del MASE. I registri relativi alle altre filiere soggette a responsabilità estesa del produttore saranno attivati progressivamente attraverso specifici decreti ministeriali, che ne definiranno le modalità operative.
Il portale è disponibile al seguente link: https://www.renap.gov.it/it
ISPRA – Pubblicato Annuario dei dati ambientali 2024
Al seguente link è disponibile “Ambiente in Italia: uno sguardo d’insieme. Annuario dei dati ambientali 2024”, report statistico realizzato ISPRA.
Attraverso gli oltre 300 indicatori presenti nella Banca dati indicatori ambientali ISPRA, il documento fornisce informazioni ufficiali sullo stato dell’ambiente in Italia. Permette, quindi, di accrescere la conoscenza dei principali fenomeni e delle loro interrelazioni; di valutare l’efficacia delle strategie di tutela in atto in accordo con gli obiettivi normativi fissati e con i principali programmi nazionali, europei e internazionali; rafforzare la capacità di risposta delle istituzioni.
Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link.
Market Day Consip 2025
Il 7 maggio u.s. Confindustria ha partecipato al Market Day 2025 organizzato da Consip come il primo di una serie di appuntamenti riservati ad amministrazioni, associazioni e imprese, finalizzati a migliorare l’interlocuzione tra pubblico e privato per favorire un confronto costruttivo.
L’iniziativa si inserisce nel quadro del nuovo Piano Industriale 2025-28 di Consip che individua tra le azioni principali da sviluppare quelle rivolte a favorire: la razionalizzazione e l’innovazione della spesa; l’incontro tra domanda delle PA e offerta delle imprese; la crescita sostenibile dei territori.
Questo approccio è pienamente coerente con l’impostazione del Protocollo d’intesa che Confindustria e Consip hanno rinnovato a dicembre 2023, con l’intento comune di realizzare un allineamento più efficace tra i fabbisogni della PA e le esigenze del mercato e, di conseguenza, attivare una dinamica virtuosa tra stimolo della domanda pubblica e crescita dell’offerta.
Durante la mattinata Confindustria ha confermato la piena sintonia di intenti e l’interesse a proseguire la collaborazione, anche attraverso la partecipazione ai Tavoli tematici che approfondiranno i seguenti ambiti di interesse di PA e imprese: Innovazione per il digitale; Intelligenza artificiale; Transizione energetica; Sanità digitale; Lavori, progettazioni e fondi; Piccole e Medie Imprese.
I risultati dei Tavoli verranno presentanti nel corso dell’appuntamento conclusivo, previsto per il prossimo novembre.
Area Servizi alle Imprese (Mariarosaria Zappile,089.200842([email protected])