FISCALE: i super ammortamenti nel DDL Stabilità 2016. Misura già operativa per investimenti effettuati nel periodo 15 ottobre 2015 – 31 dicembre 2016

ll DDL Stabilità 2016 introduce un importante incentivo per gli investimenti delle imprese in un’ampia gamma di beni strumentali nuovi, mediante riconoscimento, ai fini della deducibilità delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, di un costo figurativo del 40% aggiuntivo rispetto al costo di acquisizione del bene.

Al fine di scongiurare un blocco degli investimenti nel periodo transitorio, per espressa previsione dell’art. 7, DDL Stabilità 2016, la misura risulta già operativa, con riferimento agli investimenti effettuati a partire dal 15 ottobre 2015 e fino al 31 dicembre 2016.

La circolare allegata, predisposta dall’Area Politiche Fiscali di Confindustria, fornisce primi chiarimenti ed esemplificazioni sulle modalità applicative dell’incentivo, con riserva di ulteriori approfondimenti a seguito della approvazione definitiva del provvedimento.

Allegato

I+super+ammortamenti+nel+DDL+Stabilità+2016




AGEVOLAZIONI/Bando Invitalia Autoimprenditorialità “Nuove imprese a tasso zero” – Operativa dal 13 gennaio 2016

Informiamo che dal 13 gennaio 2016 sarà attivata la misura “Nuove imprese a tasso zero”, con un budget di 50 milioni di euro. Le agevolazioni rappresentano un aggiornamento della misura Autoimprenditorialità (decreto legislativo 185/2000, Titolo I), sono valide in tutta Italia e finanziano progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro.

 

 

Beneficiari

Gli incentivi sono rivolti alle imprese partecipate in prevalenza da donne o da giovani tra i 18 e i 35 anni e devono essere costituite in forma di società da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda.

Anche le persone fisiche possono richiedere i finanziamenti, a patto che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.

 

Incentivi

Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono un finanziamento agevolato a tasso zero della durata massima di 8 anni, che può coprire fino al 75% delle spese totali. Le imprese devono garantire la restante copertura finanziaria.

 

Iniziative ammissibili

Sono finanziabili le iniziative per:

  • produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • commercio di beni e servizi
  • turismo

Le attività turistico-culturali e l’innovazione sociale sono considerati di particolare rilevanza.

 

Presentazione e valutazione delle domande

La domanda può essere inviata dal 13 gennaio 2016 esclusivamente online, sul sito di Invitalia, http://www.invitalia.it/site/new/home/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/nuove-imprese-a-tasso-zero/cose.html

Le modalità di presentazione, i dettagli sugli incentivi e i criteri di valutazione sono descritti nella Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 9 ottobre 2015. Le richieste di finanziamento saranno esaminate in base all’ordine di presentazione. Dopo la verifica formale, è prevista una valutazione di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti di Invitalia.




RICERCA: Avviso Regione Campania per servizi di supporto alla progettazione europea per 10 soggetti (imprese, università, centri di ricerca, distretti tecnologici) – Invio manifestazione di interesse entro il 30 novembre 2015

Informiamo che Technapoli/Apre Campania, su mandato di Sviluppo Campania SpA, ha attivato un Avviso per la realizzazione di un servizio di supporto alla progettazione europea in favore di 10 soggetti (tra imprese, università, centri di ricerca pubblici e privati, distretti tecnologici, aggregazioni pubblico-private, enti pubblici orientati ai temi della ricerca e innovazione e sviluppo d’impresa) con almeno una sede operativa in Campania.

L’avviso è previsto nell’ambito delle attività relative al Piano d’Azione per la Ricerca e lo Sviluppo, l’Innovazione, l’ICT a valere sui fondi PO-FESR 2007-2013 – O.O 2.1.

I servizi messi a disposizione dal percorso di tutoraggio e accompagnamento alla progettazione europea sono:

  • verifica fattibilità dell’idea progetto e verifica nei database comunitari di progetti analoghi;
  • definizione call di riferimento;
  • supporto e orientamento nella ricerca partners;
  • supporto e orientamento alla registrazione nel Participant Portal;
  • supporto e orientamento alla redazione della proposta, fornendo link e documentazione utile;
  • budgeting, rewording e forms editing dell’intero progetto.

I soggetti interessati possono trasmettere la propria candidatura, secondo quanto stabilito dall’art. 4 dell’Avviso, entro le ore 14.00 del 30 novembre 2015. Il Consorzio Technapoli si riserva di chiudere l’avviso al ricevimento di 10 valide candidature.

Allegati

15-11-12_Ricerca_e_Innovazione_-_Manifestazione_di_interesse_Allegato_Soggetti_Giuridici_-_Sviluppo_Campania

15-11-12_Ricerca_e_Innovazione_-_Manifestazione_di_interesse_orientamento_progettazione_europea_-_Sviluppo_Campania




MARCHI e BREVETTI/PATENT BOX: operativa la tassazione agevolata sui redditi derivanti dalle opere di ingegno

In riferimento alle nostre precedenti news sull’agevolazione fiscale per i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali, c.d. “Patent Box”, introdotta dalla Legge di Stabilità per il 2015, informiamo che, con avviso nella Gazzetta Ufficiale n. 244 del 20 ottobre 2015, è entrato in vigore, a decorrere dal 28 agosto 2015, il decreto interministeriale di attuazione dell’agevolazione.

Come chiarito dal Ministero dello Sviluppo Economico, il provvedimento ha acquistato efficacia dalla data della sua pubblicazione sul sito istituzionale del Mise, avvenuta il 28 agosto 2015, in seguito alla registrazione della Corte dei Conti (il 23 settembre scorso). Infatti il provvedimento è un atto amministrativo generale non regolamentare e come tale, per produrre i suoi effetti, non è sottoposto né al regime della pubblicazione in Gazzetta né alla vacatio legis, ma necessita solo di idonee misure di pubblicità che lo rendano conoscibile ai destinatari.

Ciò premesso, la misura ha lo scopo di favorire gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo nonché incentivare il mantenimento in Italia dei beni immateriali e l’eventuale rientro degli stessi nel territorio italiano, qualora siano detenuti all’estero. Infatti i beni intangibili, per loro natura, sono caratterizzati da un elevato tasso di mobilità e la leva fiscale è senza dubbio uno degli elementi determinanti nella scelta della localizzazione degli stessi in uno Stato piuttosto che in un altro.

 

Quali beni immateriali riguarda

I beni immateriali che rientrano nella agevolazione sono: (i) software protetti da copyright; (ii) brevetti concessi o in corso di concessione, comprese invenzioni biotecnologiche, modelli di utilità, varietà vegetali e topografie semiconduttori; (iii) marchi registrati e in corso di registrazione, compresi i marchi collettivi; (iv) disegni e modelli giuridicamente tutelabili, (v) know-how giuridicamente tutelabile.

L’opzione si applica ai titoli nazionali, europei e internazionali, che vanno individuati facendo riferimento a norme nazionali, internazionali ed europee, anche contenute in regolamenti, convenzioni e trattati.

In cosa consiste l’agevolazione

L’agevolazione, di cui possono avvalersi tutti i soggetti titolari del reddito di impresa, consiste nella:

  • esclusione dal reddito di impresa di una quota dei redditi derivanti dall’utilizzo, diretto e indiretto, dei beni immateriali, già registrati ovvero da registrare;
  • detassazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione degli stessi beni immateriali a condizione che entro il secondo periodo di imposta successivo a quello in cui si è verificata la cessione, almeno il 90% del corrispettivo ottenuto dalla cessione sia reinvestito in attività di ricerca e sviluppo per il mantenimento e accrescimento di altri beni immateriali, svolta: (i) direttamente dal soggetto beneficiario, (ii) da università, enti di ricerca o equiparati, (iii) da soggetti terzi, (iv) da società del gruppo che siano avvalse di università enti di ricerca o soggetti terzi.

In particolare, con riferimento al reddito derivante dalla concessione in uso (licenza) del bene immateriale, la parte di reddito agevolabile è costituita dalle royalties ricevute come corrispettivo delle licenze, al netto dei costi fiscalmente rilevanti diretti e indiretti (uso indiretto). Invece, nel caso di uso diretto del bene immateriale sarà necessario procedere ad una contabilizzazione del contributo economico del bene al reddito complessivo, che sarà definita mediante ricorso ad apposita procedura di ruling internazionale preventivo con l’Agenzia delle Entrate. Inoltre sono incluse nell’opzione anche le somme avute come risarcimento/restituzione dell’utile per responsabilità contrattuale o extracontrattuale, per inadempimento contrattuale e per violazione dei diritti di proprietà industriale.

Condizione per accedere all’agevolazione: l’attività di ricerca e sviluppo

In base a quanto stabilito dal comma 41 dell’art. 1 della Legge di Stabilità 2015, l’applicazione della misura agevolativa è subordinata all’esercizio di un’attività di ricerca e sviluppo finalizzata alla produzione, sviluppo, mantenimento, nonché all’accrescimento del valore dei beni immateriali. A riguardo, il decreto chiarisce che rientrano in tale nozione (i) la ricerca fondamentale, quella applicata e lo sviluppo sperimentale e competitivo; (ii) il design (ideazione e progettazione di prodotti, processi e servizi) e l’attività di sviluppo dei marchi; (iii) l’ideazione e realizzazione di software protetto da copyright; (iv) l’attività di gestione dei beni immateriali, comprese per esempio ricerche di mercato, deposito, rinnovo della registrazione, protezione e attività di prevenzione della contraffazione; (v) l’attività per l’accrescimento della notorietà dei beni immateriali.

E’ inoltre necessario predisporre un adeguato sistema contabile o extracontabile per provare il collegamento diretto tra l’attività di ricerca e sviluppo, i beni immateriali e il conseguente reddito agevolabile.

Come si calcola la quota di reddito agevolabile

Il provvedimento definisce i costi in base ai quali calcolare la quota di reddito agevolabile, che è data dal rapporto tra costi qualificati di R&S (costi per il mantenimento, accrescimento e sviluppo dei beni immateriali) e costi complessivi di R&S (costi per il mantenimento, accrescimento e sviluppo dei beni immateriali e altri costi).

I costi qualificati, da computare al numeratore sono:

  • interamente, i costi di R&S se l’attività è svolta direttamente dal contribuente o demandata a soggetti terzi indipendenti (università, enti di ricerca o terzi);
  • nei limiti del riaddebito dei costi, se l’attività di R&S è svolta da una società infragruppo e esternalizzata a un terzo;
  • i costi di R&S sostenuti dal soggetto beneficiario come indicati a seguito dell’attivazione di una procedura di ruling per la ripartizione infragruppo dei costi.

I costi complessivi da computare al denominatore sono:

  • i costi qualificati;
  • i costi di R&S derivanti da operazioni intercorse con società del gruppo;
  • i costi di acquisto delle licenze per la quota di competenza del periodo di imposta in corso.

Il numeratore può essere aumentato del 30% della differenza tra costi complessivi e costi qualificati.

La quota di reddito agevolabile è data dal rapporto tra costi qualificati e costi complessivi, i quali non hanno natura diversa ma il loro rapporto sarà differente a seconda che l’attività di R&S sia svolta direttamente dal soggetto beneficiario, tramite soggetti terzi (università enti o privati) oppure sia svolta direttamente da una o più società del gruppo. La misura sarà più conveniente per coloro che svolgono l’attività di R&S internamente o la demandino a terzi. Non conviene invece svolgere attività di R&S nell’ambito del gruppo societario.

Non rilevano ai fini della determinazione della quota di reddito agevolabile gli interessi passivi, le spese relative ad immobili, i costi di acquisizione dei beni immateriali, le spese di R&S che non hanno generato alcun bene immateriale e gli altri costi non direttamente collegati ad un bene immateriale.

La deduzione fiscale

Una volta determinata la quota di reddito agevolabile, si potrà calcolare la deduzione fiscale, ai fini Ires e Irap, pari – per il 2015 – al 30% del reddito agevolabile (40% per il 2016 e 50% a decorrere dal 2017).

Procedura di ruling

L’articolo 12 del DM ha l’obiettivo di raccordare la disciplina del Patent Box con l’art. 8 del DL 269/2003 che prevede la procedura di ruling internazionale includendo questa specifica tipologia di ruling tra quelle disciplinate dal citato art. 8 (ora sostituito dall’art. 31-ter, DPR 29 settembre 1973, n. 600 per effetto di quanto previsto dal D.L.gs. n. 147/2015).

Come detto, la procedura di ruling con l’Agenzia delle Entrate è obbligatoria per la determinazione del reddito derivante dall’utilizzo diretto dei beni immateriali. É invece opzionale per calcolare (i) il reddito legato all’attività di R&S di beni immateriali prodotto nell’ambito di operazioni infragruppo, (ii) le plusvalenze prodotte dalla cessione dei beni immateriali realizzate nell’ambito di operazioni infragruppo.

Le modalità di calcolo del ruling saranno definite in una circolare dell’Agenzia stessa. Al fine di ovviare alle difficoltà per le PMI di attivare una procedura di ruling, il comma 3 dell’art. 12 prevede che con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate siano definite modalità semplificate di determinazione del reddito derivante dai beni immateriali per le PMI che dovranno comunque essere in grado di monitorare il nesso tra le spese e il reddito fornendone dimostrazione all’Amministrazione finanziaria.

Infine in base a quanto stabilito dall’articolo 4, comma 2 del DM, con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrata, pubblicato sul sito dell’Agenzia, sono state definite le modalità e i termini di esercizio dell’opzione da parte dei soggetti beneficiari (allegati).

Dubbi interpretativi e questioni operative

Dall’esame del provvedimento sono emersi alcuni dubbi circa l’interpretazione del testo e l’applicazione della misura agevolativa, sui quali è importante un chiarimento tempestivo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia delle Entrate per consentire alle imprese di valutare l’effettivo impatto della misura. A tal proposito è importante anche che l’Agenzia delle Entrate pubblichi in tempi brevi sia una circolare esplicativa sulle modalità di applicazione e calcolo del beneficio, sia i Provvedimenti direttoriali sopra citati.

In particolare, in merito ai dubbi emersi, è indispensabile avere un’indicazione precisa dei costi diretti e indiretti dei beni immateriali che sono rilevanti ai fini fiscali per la determinazione del reddito prodotto dal bene immateriale. Per ottenere il massimo beneficio dalla misura, occorrerebbe chiarire che i costi rilevanti per la determinazione del reddito non sono tutti i costi sostenuti per le attività indicate nell’articolo 8 del DM. In caso contrario, infatti, si eroderebbe ingiustificatamente una buona parte del reddito prodotto dal bene immateriale che si vuole agevolare, arrivando a scoraggiare le attività di R&S.

Con riferimento all’ambito oggettivo di applicazione del provvedimento, è indispensabile chiarire il concetto di know-how poiché, sovente, nei contratti di cessione di questo, le imprese cedono anche indicazione di assistenza tecnica (non coperta da segreto) senza distinguere il relativo corrispettivo. A tale riguardo, tenuto conto del valore prevalente del know-how ceduto rispetto all’assistenza tecnica, sarebbe opportuno chiarire che in tali fattispecie le informazioni relative all’assistenza sono del tutte accessorie e quindi parte integrante del know- how ceduto.

Inoltre è necessario chiarire il funzionamento del sistema di cumulo dei beni immateriali previsto dall’articolo 6, comma 3 del DM, specificando, ad esempio, se per poter usufruire del beneficio le attività di R&S debbano riguardare tutti i beni immateriali complementari oppure solo uno di essi.

È anche importante specificare nel dettaglio le modalità di applicazione della misura in caso di adesione frazionata, per cui l’opzione non necessariamente deve essere esercitata con riferimento a tutti i beni immateriali detenuti dai soggetti beneficiari. Sul punto è auspicabile una interpretazione in senso oggettivo: il beneficiario può decidere di aderire al regime di favore individuando i beni immateriali da includere nell’opzione anno per anno.

Un punto nodale da chiarire riguarda la disciplina delle perdite, in considerazione della circostanza che l’adesione al regime ha carattere irrevocabile e vincolante per 5 anni. Le aziende devono essere dunque messe in condizioni di conoscere le modalità di applicazione dell’agevolazione, nel caso in cui dal bene immateriale derivi una perdita, per poter valutare l’opportunità di attivare o meno l’opzione.

Con riferimento al periodo transitorio, l’articolo 9, comma 6, lettera a) del DM stabilisce che per il primo periodo di imposta i costi rilevanti ai fini del calcolo della quota di reddito agevolabile sono assunti complessivamente. Occorre capire se per il primo periodo di imposta si devono calcolare i costi di tutti gli IP nella disponibilità della impresa oppure solo quelli per i quali l’impresa intende esercitare l’opzione; inoltre è necessario chiarire in via esplicita che per il riferimento al primo periodo di efficacia della norma va inteso come anno di adesione all’opzione, piuttosto che periodo di imposta 2015.

Provvederemo ad aggiornarvi sugli sviluppi

Allegati

DECRETO PATENT27082015141102_001

Mod_PatentBox

Provvedimenton1440422015




AGEVOLAZIONI: avviso Regione Campania “Intervento straordinario per la competitività” – Registrazione sulla piattaforma dalle ore 12.00 del 13 novembre 2015

Informiamo che la procedura di registrazione per le domande a valere sull’Avviso “Intervento straordinario per la competitività”, finanziato con le risorse del PO FESR Campania 2007/2013, Obiettivo Operativo 2.4, sarà disponibile al seguente link a partire dalle ore 12.00 del 13 Novembre 2015:

 http://pmi.sviluppocampania.it/misura/intervento-straordinario-per-la-competitivita/

 

Con una dotazione finanziaria pari a 120 milioni di euro, a valere sull’Obiettivo Operativo 2.4 del PO FESR Campania 2007/2013, la misura prevede l’erogazione di finanziamenti riservati alle micro, piccole e medie imprese, incluse le società consortili, operanti nel settore industriale, commerciale, turistico e della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e naturalistico (classificazione ATECO 2007, Allegato A del bando), attive da almeno due anni all’atto della presentazione della domanda e con almeno una sede operativa in Campania. Quest’ultimo requisito, se non esistente all’atto della presentazione dell’istanza, deve essere posseduto dall’impresa al momento della stipula del contratto di finanziamento.

 

Progetti di investimento finanziabili

Investimenti in immobilizzazione materiali: creazione di un nuovo stabilimento, ampliamento o avvio di un’attività connessa, con una modifica sostanziale dei prodotti o processi produttivi di uno stabilimento esistente, in particolare tramite razionalizzazione, ristrutturazione o ammodernamento.

Investimenti in immobilizzazioni immateriali: trasferimenti di tecnologia mediante l’acquisto di diritti di brevetto, di licenze, di know how o di conoscenze tecniche non brevettate.

 

Attività ammissibili

Nell’ambito della tipologia degli investimenti sopra indicati, ai sensi del bando, sono ammissibili le seguenti attività:

–        Ampliamento, diversificazione, riconversione, riorganizzazione delle unità produttive esistenti;

–        Creazione di nuove unità produttive di beni e servizi e centrali di potenziamento logistico;

–        investimenti finalizzati alla realizzazione di integrazioni a monte o a valle dei processi produttivi e di erogazione dei servizi;

–        miglioramento delle performance energetiche ed ambientali, innovazione tecnologica di processo e/o di prodotto, potenziamento delle reti commerciali e distributive in Italia;

–        miglioramento dell’immagine e strategie di marketing in partnership con altri operatori, creazione, valorizzazione e tutela di proprietà intellettuali;

–        nuovi investimenti, ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione delle strutture turistico – alberghiere;

–        introduzione di impianti e soluzioni architettoniche finalizzate ad accrescere la sicurezza, l’accessibilità e il comfort delle strutture;

–        i costi di personale relativi ai posti di lavoro direttamente creati dal progetto di investimento, calcolati entro la conclusione dell’investimento così come previsto dall’art. 10 del presente Avviso.

 

Agevolazioni

Finanziamenti agevolati al tasso dello 0% – con accesso mediante procedura valutativa a sportello – rimborsabili in 40 rate trimestrali posticipate costanti. Sono concessi 12 mesi di preammortamento.

Le spese saranno considerate ammissibili alle agevolazioni in misura diversa, a seconda della sezione ATECO nella quale rientra il programma da finanziare:

Industria e servizi (Sezione A): min. € 200.000,00 – max € 2.500.000,00

Turismo e Commercio (Sezione B): min. € 100.000,00 – max € 1.500.000,00

Altri operatori (Sezione C): min. € 50.000,00 – max € 500.000,00




INAIL – Finanziamenti progetti prevenzionali salute e sicurezza

Vi informiamo che l’INAIL ha pubblicato un Avviso con cui si definiscono i criteri e le modalità per l’erogazione di risorse finanziarie pari a 3 milioni di euro, per la realizzazione di progetti prevenzionali relativamente all’ “Informazione e sviluppo della cultura della prevenzione per la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con particolare riferimento ai settori dell’edilizia, dell’agricoltura ed alle aziende sanitarie ed ospedaliere.”

Possono essere presentati progetti per un importo massimo pari a 500.000 euro (comprensivo dell’eventuale iva), del quale non oltre il 50% a carico dell’INAIL.

Evidenziamo che possono proporre i progetti prevenzionali, a valenza nazionale (in regime di compartecipazione, da formalizzare mediante Accordi di collaborazione) soggetti quali enti e organismi pubblici e privati, gli Enti locali, le Università, le Istituzioni scolastiche, gli Enti non profit, le Associazioni di categoria, le Organizzazioni sindacali, che possono avvalersi anche di soggetti con personalità giuridica o di associazioni non riconosciute, di loro diretta emanazione, secondo quanto previsto dall’Avviso.

Il termine di presentazione delle manifestazioni di interesse per la realizzazione dei progetti, che vanno trasmesse via PEC alla Direzione centrale Prevenzione (indirizzo PEC: [email protected]), scade il 30 novembre 2015.

Ulteriori dettagli (in merito ai soggetti proponenti, ai progetti ammissibili ed alle loro modalità di valutazione, ai criteri di spesa, etc.) sono disponibili sul sito internet dell’INAIL al seguente link:

http://www.inail.it/internet/default/INAILcomunica/ArchivioPostIt/p/DettaglioPostIt/index.html?wlpT38004288511402998251331_contentDataFile=UCM_203430&_windowLabel=T38004288511402998251331.

IGIENE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO Marcella Anzolin 089200854 [email protected]




Garanzia Giovani: Piano di attuazione regionale – finanziamento della misura “Bonus Occupazionale”

Si informa che con Delibera della Giunta Regionale n.514 del 27/10/2015, pubblicata sul BURC n.65 del 9 novembre u.s., riportata in allegato, è stato previsto il piano di rimodulazione di Garanzia Giovani, finalizzato al finanziamento della misura “Bonus Occupazionale” fin ora non attuato dalla Regione Campania.

I destinatari di tale misura sono i datori di lavoro privati che assumono giovani registrati al “Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani”.

Come noto, possono aderire all’iniziativa i giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni, non occupati né inseriti in percorsi di studio o di formazione (c.d. NEET).

Ai datori di lavoro che assumono un giovane iscritto al Programma Garanzia Giovani, con una delle seguenti tipologie contrattuali: 

Tempo determinato o somministrazione superiore o uguale a 6 mesi;

Tempo determinato o somministrazione maggiore o uguale a 12 mesi;

Tempo indeterminato (a cui è assimilato il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere)

viene riconosciuto un incentivo il cui valore varia a seconda sia della tipologia contrattuale attivata, sia della classe di profilazione attribuita al giovane.

In particolare, gli importi del Bonus Occupazionale ammontano a:

Euro 1.500,00 per giovani con profilazione alta o euro 2.000,00 per quelli con profilazione molto alta, assunti con contratti a tempo determinato di durata pari o superiore ai 6 mesi;

Euro 3.000,00 per giovani con profilazione alta o euro 4.000,00 per quelli con profilazione molto alta, assunti con contratto a tempo determinato di durata pari o superiore ai 12 mesi;

 Euro 1.500,00 per i giovani con profilazione bassa, euro 3.000,00 per quelli con profilazione media, euro 4.500,00 per quelli con profilazione alta, euro 6.000,00 per quelli con profilazione molto alta, assunti con contratto a tempo indeterminato.

Il Bonus Occupazionale è inoltre cumulabile con gli incentivi alle assunzioni di cui alla Legge di Stabilità 2015.

Per quanto concerne le modalità operative, come specificato dalla circolare INPS 118/2014, riportata in allegato, i datori di lavoro interessati devono inoltrare in via telematica all’Istituto una domanda preliminare di ammissione all’incentivo tramite il modulo di istanza on-line “GAGI” disponibile all’interno dell’applicazione “DiResCo”, sul portale www.inps.it.

L’INPS, valutata la spettanza del beneficio e verificata la disponibilità delle risorse, prenota l’importo spettante e lo riserva al datore di lavoro ammesso al beneficio.

Entro 7 giorni lavorativi dalla ricezione della comunicazione di spettanza del beneficio, il datore deve procedere all’assunzione, qualora la stessa non sia già avvenuta.

Entro i successivi 14 giorni lavorativi dalla ricezione della comunicazione di prenotazione delle risorse dell’Istituto, il datore ha l’onere di comunicare l’avvenuta assunzione e di chiedere conferma della riserva a sua disposizione tramite il modulo “GAGI – conferma”, pena la decadenza.

RELAZIONI INDUSTRIALI Giuseppe Baselice  089200829  [email protected]

Allegati

Allegato_125479

Circolare numero 118 del 03-10-2014

GARANZIA GIOVANI _DELIBERA_DELLA_GIUNTA_REGIONALE_DIP54_11_N_514_DEL_27_10_2015

 




Jobs Act: D.Lgs. n. 148 del 14 settembre 2015 – riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro – Circolare Min.Lavoro n°. 30/2015 – ulteriori precisazioni in materia di CIGS

La Direzione generale degli ammortizzatori sociali, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha emanato la circolare n. 30 del 9 novembre 2015, riportata in allegato, con la quale fornisce ulteriori precisazioni, ed integrazioni rispetto alla circolare esplicativa n. 24 del 5 ottobre 2015, della quale abbiamo dato notizia con nostra informativa del 6 ottobre u.s., in materia di CIGS,

in merito al campo di applicazione dell’istituto, alla causale d’intervento della crisi aziendale, con particolare riferimento alla cessazione d’attività e in merito alle istanze di proroga dei trattamenti di CIGS per ristrutturazione, riorganizzazione e contratti di solidarietà.

RELAZIONI INDUSTRIALIGiuseppe Baselice  089200829  [email protected]

Allegato

circolare 30-2015




RICERCA/HORIZON 2020: monitoraggio su partecipazione imprese associate bandi precedente biennio e Strumento PMI

Al fine di pianificare attività dirette a riscontrare i reali bisogni delle imprese interessate a partecipare ai bandi 2016/2017 e allo Strumento PMI di Horizon, vi invitiamo a rispondere alle domande del questionario allegato e a rinviare il file compilato entro il prossimo 20 novembre a [email protected]

I risultati di quest’indagine saranno estremamente importanti per comprendere quali ambiti approfondire e quali aspetti operativi e procedurali sviluppare, anche in sinergia con centri di ricerca e soggetti istituzionali preposti a supportare le imprese nell’accesso ai bandi di Horizon e allo Strumento PMI. Vi preghiamo, quindi, di partecipare al monitoraggio.

Com’è noto, la Commissione europea ha adottato i programmi di lavoro 2016 – 2017 di Horizon 2020, con un budget previsto per il biennio di circa 16 miliardi di euro. I bandi sono disponibili sul Participant Portal ma, con l’obiettivo di supportare le imprese nella lettura e nella comprensione dei documenti, l’Area Innovazione di Confindustria ha elaborato documenti di approfondimento, che saranno oggetto di una prossima news dedicata.

Allegato

Questionario rilevazione dati partecipazione primi bandi e strumento PMI




Piattaforma di rinnovo CCNL Metalmeccanici

Come noto, il CCNL dell’Industria metalmeccanica e dell’istallazione d’impianti è in scadenza al prossimo 31 dicembre 2015.Lo scorso 5 novembre si è svolta la prima riunione plenaria tra la delegazione imprenditoriale composta da Federmeccanica ed Assistal e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del CCNL.

L’incontro è stato aperto dal Presidente di Federmeccanica che ha ripercorso i contenuti del Position Paper, riportato in allegato, evidenziando la propria posizione sui contenuti che dovrebbe recepire il nuovo contratto, in particolare ha ribadito che il contratto deve garantire trattamenti minimi per tutti i lavoratori, senza dover continuare ad elargire incrementi retributivi a pioggia, ma legando la crescita della retribuzione alla produzione di ricchezza all’interno dell’azienda.

Nel corso della riunione si è inoltre posta l’attenzione alla necessità di potenziare l’attività di formazione e di incrementare le risorse per garantire maggiori prestazioni attraverso il welfare contrattuale.

Il Presidente di Assistal ha a sua volta ribadito la difficile situazione in cui versa il comparto impiantistico e la conseguente necessità del rinnovamento contrattuale.

Successivamente le OO.SS. Fim e Uilm hanno illustrato la loro piattaforma, che riportiamo in allegato, facendo rilevare che i due precedenti rinnovi da loro sottoscritti hanno contribuito alla parziale tenuta del settore lamentando, inoltre, la scarsità degli investimenti da parte delle imprese.

Seppur in presenza di due piattaforme separate, Fim e Uilm hanno auspicato il raggiungimento di un accordo da tutti condiviso.

La Fiom ha chiuso la prima tornata di interventi evidenziando la necessità di introdurre modelli nuovi di contrattazione sia per l’assenza di cornici confederali, sia per la congiuntura in cui ci troviamo ed a tal proposito è stato proposto uno schema di contratto, riportato in allegato, che esce dalla logica tradizionale attraverso la contrattazione del salario con cadenza annuale. Il Segretario della stessa organizzazione, auspicando la possibilità di giungere ad un contratto unitario, ha inoltre espresso la necessità che l’eventuale nuovo contratto dovrà essere sottoposto alla consultazione certificata da parte di tutti i lavoratori, posizione questa condivisa anche dal Segretario Generale della Uilm.

Sarà nostra cura tenervi aggiornati sugli sviluppi della trattativa. 

RELAZIONI INDUSTRIALI Giuseppe Baselice  089200829  [email protected]

Allegati

PIATTAFORMA FIOM

PIATTAFORMA FIM-UILM

POSITION PAPER – 5 NOVEMBRE 2015 ore 18.00